Marysthell Polanco voleva la cittadinanza, con la droga in cantina e il fidanzato spacciatore

Marystell Polanco

ROMA – Il permesso di soggiorno e poi addittura la cittadinanza italiana. Per tutti gli immigrati extracomunitari ottenerli è l’aspirazione massima. L’obiettivo sul cui altare si sacrificano contratti di lavoro sottopagati ma regolari, attese interminabili ai centralini telefonici, cacce disperate alle marche da bollo, ricerche infinite di avi italiani e attese estenuanti con code chilometriche davanti agli uffici di Polizia. Se hai un amico in Questura o Prefettura, magari qualche passaggio lo riesci ad evitare. Se poi hai un amico a palazzo Chigi… E Maria Esther Garcia Polanco (Marysthell per gli amici e i giornali) un amico a palazzo Chigi ce l’aveva, un amico che le ha dato il numero non di un semplice funzionario della Questura o dell’Ufficio Immigrazione, ma addirittura il numero del Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi.

Maria Esther Garcia, Marysthell per gli amici, è ovviamente una delle ragazze protagoniste delle serate di Arcore e il numero del Prefetto l’ha avuto altrettanto ovviamente da Berlusconi, ma Marysthell è anche altro. E’ anche la fidanzata di un tal Carlos Manuel Ramirez de la Rosa, che non merita di essere citato in questa storia in quanto fidanzato “cornuto e geloso”, ma diventa interessante perché traffica ala grande in droga. Di droga ne porta in giro letteralmente a chili, cocaina purissima dicono gli inquirenti, non la Coca Light che il cronista Carlo Rosella non aveva potuto fare a meno di notare a cena dal Presidente. Due chili e 747 grammi ne vengono trovati nella cantina della bella Marysthell a via Olgettina, addirittura 8 chili e 665 grammi nel box che Carlos Manuel aveva in affitto, non a Bogotà ma a Milano. Qualche altro grammo di cocaina viaggiava nella macchina della Minetti ma, almeno su questo non è la Minetti la responsabile, l’igenista consigliera aveva infatti prestato la sua macchina, una Mini, alla simpatica coppia.

Tutto questo è venuto alla luce grazie alle perquisizioni di qualche giorno fa, ma è venuto fuori anche altro. Nell’appartamento che Marysthell aveva in uso i poliziotti hanno trovato anche dell’altro, qualche risparmio, 54.500 euro in contanti, se sei un immigrato deve esere dura aprire un conto corrente bancario. Meglio tenere i risparmi in comode banconote da 500 euro, Marysthell in casa ne aveva 87. Poevano essere di Carlos Manuel Ramirez? Difficile: Carlos e tutto il resto dei suoi nomi si sono beccati otto anni di condanna per spaccio di droga, ma non si è mai visto qualcuno pagare uno spacciatore con una banconota da 500 euro. C’è però qualcun altro che è solito pagare con banconote di così grosso taglio, Spinelli. Che mai e poi mai ha pagato droga, però questo Spinelli è l’ormai celebre “tesoriere” del  Presidente del Consiglio che, come emerge dagli atti della procura di Milano, è solito riempire le ormai altrettanto famose buste per le ragazze con banconote da 500 euro.

Lo scorso dicembre Marysthell, dopo una telefonata ricevuta da palazzo Grazioli, chiama il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi sulla sua linea privata, spende con la segretaria il nome del Cavaliere per farselo passare subito, si raccomanda per ottenere la cittadinanza. E lui le risponde, dopo qualche dubbio iniaziale e le consente persino di entrare con l’auto direttamente nel palazzo del Governo. Si vedono due volte, e lui le fissa un appuntamento per il 13 gennaio. Chiudendo una telefonata le dice pure “mi saluti il presidente”. Poi la cittadinanza non gliela riconosce, proprio non si poteva. Però resterà a Marysthell il buon ricordo di quel Prefetto così gentile, accade infatti a tutti gli extracomunitari che hanno legami e contatti con spacciatori di droga condannati di poter parcheggiare l’auto nel cortile della Prefettura.

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