Matteo Renzi difende Poletti: “Selfie non è tangente. Non lascio Roma ai ladri”

Matteo Renzi difende Poletti: "Selfie non è tangente. Non lascio Roma ai ladri"
Matteo Renzi difende Poletti: “Selfie non è tangente. Non lascio Roma ai ladri”

ROMA – “Un selfie non è una tangente“. Così il premier Matteo Renzi, torna a difendere il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per la famosa foto del 2010 che lo vede a cena con l’uomo delle cooperative Salvatore Buzzi, l’ex ad di Ama Franco Panzironi, l’ex sindaco Gianni Alemanno e, seduto a un altro tavolo sullo sfondo, Luciano Casamonica, esponente dell’omonimo clan.

Non lasceremo Roma in mano ai ladri”, Renzi lo promette ai giovani del Pd, intervenendo alla convention #factory365, e chiede giustizia:

“Il Pd chiede che l’Italia dimostri una cosa sola: è il tempo della giustizia e la giustizia si deve presentare di fronte ai cittadini con processi veloci, giusti e anche con processi che distinguano chi ha rubato da chi da una settimana non dorme semplicemente perché gli hanno trovato una foto di quattro anni fa. Voglio dire, farsi un selfie non è come prendere una tangente”.

Poi annuncia grandi purghe: “Stiamo facendo pulizia al nostro interno”. 

“Non sappiamo se quello che emerge dipinge dei tangentari all’amatriciana o dei mafiosi, lo dirà la magistratura ma noi non lasceremo Roma in mano ai ladri. E al tempo stesso – aggiunge Renzi – non consentiremo a nessuno nel Pd di mettere in discussione ciò che siamo e quanto abbiamo fatto per l’Expo, per il Mose e le nuove regole dell’autoriciclaggio. Teniamo pulito perché Roma è troppo grande e bella per lasciarla a gentaccia là fuori”.

Per Renzi, “prendere una tangente è la cosa peggiore che un politico possa fare”. E annuncia senza mezzi termini: “Con noi quelli hanno chiuso”.

“Non mi basta lo sdegno delle prime 48 ore, bisogna fare rapidamente i processi, chi è colpevole paghi fino all’ultimo centesimo e all’ultimo giorno perché non è possibile che in Italia non paghi nessuno. Ogni giorno chiederemo che si facciano velocemente i processi.

Mi interessa che si vada rapidamente a fare processi e i giudici dicano chi è colpevole e chi no, e chi è colpevole paghi fino all’ultimo centesimo e all’ultimo giorno perché non è possibile che in Italia non paghi nessuno. Non mi basta che tutti facciano finta di essere sconvolti e poi non paghi nessuno. Ogni giorno che passerà sarà un giorno in cui chiederemo che si faccia velocemente il processo che si deve fare, che chi ha pagato non abbia nulla a che fare con la cosa pubblica, chi delinque paghi la sua pena”

Piena fiducia nel sindaco di Roma, Ignazio Marino, e nel presidente della Regione, Nicola Zingaretti è stata espressa dal presidente del Pd, Matteo Orfini:

“Marino è il sindaco del Pd in cui il partito democratico ha massima fiducia, perché come dimostrano le notizie che emergono dall’inchiesta Marino e il presidente della Regione Zingaretti sono stati un argine alle infiltrazioni criminali. Intercettazioni raccontano di mafiosi che dicono: ‘se vince Marino per noi sarà un disastro’. Noi quindi ripartiamo da lì”. 

 

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