ROMA – “Un discorso stimolante”, dice Fabrizio Cicchitto di Ncd. “A confronto con Renzi, Letta è sembrato un grande statista”, continua Paola Taverna di M5s. Nichi Vendola di Sel invece si è detto “spiazzato dallo stile inusuale”, mentre per Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia è stato un “discorso da bar”. Queste sono le reazioni “a caldo” di alcuni deputati e senatori dopo il discorso di Matteo Renzi per il voto di fiducia in Senato.
Cicchitto, di Ncd, ha detto:
“Un limite del discorso di Renzi è costituito dal fatto che in esso non c’è l’esposizione compiuta dei vari aspetti del programma per cui il confronto nel merito è rinviato. Per altro verso però quello di Renzi per molti aspetti è un discorso stimolante perché è sotteso dallo sforzo di andare oltre le tradizionali contrapposizioni frontali fra il centrodestra e il centrosinistra”.
Parole affatto lusinghiere arrivano poi da Paola Taverna, la senatrice del Movimento 5 stelle:
“Ci sono sembrate surreali le posture, i sorrisetti, l’arroganza davanti a un Paese che voleva ascoltare un discorso di cambiamento. Rispetto alle cose dette da Renzi, Letta e’ sembrato un grande statista”.
Una conversazione da bar per Nichi Vendola di Sel:
“Sono un po’ spiazzato dallo stile inusuale di un discorso a braccio prevalentemente fatto di spot. Solo propaganda, senza analisi sui perché delle crisi e del raddoppio della disoccupazione. Lla crisi viene vista come un evento naturale. Da Renzi una serie di frasi da conversazioni al bar”.
Un commento condiviso dalla Meloni:
“Nel mondo reale del lavoro si dice che non avrai una seconda possibilità di fare una buona prima impressione. E il primo discorso di Renzi da capo del governo è stato un fallimento totale, condito da una retorica imbarazzante. Un’arringa che avrebbe fatto furore la domenica pomeriggio al bar o al più durante un comizio elettorale”.
Matteo Salvini della Lega Nord invece si affida a Twitter per “bocciare” il neo premier:
“I giornalisti chiedono un commento al discorso di Renzi. Commentare un’ora di fumo e crauti non è facile”.
Così come a Twitter si affida Luigi Angeletti, segretario generale della Uil:
“Matteo Renzi ha usato parole giuste: io voterei la fiducia. Speriamo che seguano azioni coerenti”.
Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e membro della segretaria nazionale del Pd, ha commentato:
“La fiducia che Matteo Renzi otterrà dal Senato non è un passaggio formale, ma un atto di discontinuità e di ripresa di contatto con i cittadini”.
Anche Mara Carfagna, deputata di Forza Italia, affida ad un cinguettio il suo commento:
“Matteo Renzi oggi ha detto: “Questo è un esecutivo politico”. Angelino Alfano nei giorni scorsi ha, invece, detto: “Indisponibili ad aderire a un governo politico”. E adesso? #qualcosanonquadra”.
Per Vito Crimi di M5s un discorso-fuffa:
“Il discorso di Renzi è fuffa, un insieme di aspettative e idee mirabolanti, ma con che maggioranza le farà? Il Paese dei sogni è sempre bello, ma si scontra con il problema dei soldi”.
Segnali di sarcastico ottimismo invece da Maurizio Gasparri, di Forza Italia, che su Twitter scrive:
“Può solo migliorare. Peggio di così non si può. Per il bene dell’Italia spero che Renzi sia meglio di come è apparso. Voto no convinto alla fiducia a questo governo”.