BERGAMO – “Se i clandestini fanno lo sciopero della fame, almeno risparmiamo qualche quattrino: dobbiamo dare alle parole il significato che hanno realmente, quelli che vengono definiti profughi vanno chiamati clandestini e i ministri che li difendono a discapito degli italiani, vadano pure a fare i politici in Africa”.
Lo ha dichiarato il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, intervenuto ad Albino in provincia di Bergamo. Cecile Kyenge è inutile e chiacchierona – ha aggiunto -. Il nostro obiettivo è avere campi nomadi pari a zero, integrare i rom come vorrebbe la Kyenge è un’impresa impossibile”. Matteo Salvini è comunque sicuro che i leghisti non possono essere definiti “cattivi, xenofobi e razzisti”, semplicemente “non vogliamo passare per scemi, chi lavora di più merita di più, e chi non lavora non merita nulla. Siamo solo gente che vuole venga riconosciuto l’impegno di ciascuno”.
Salvini ha spiegato di voler parlare da militante e non da segretario federale. Non sono mancati attacchi ai giornalisti, definiti “i più incapaci e meno professionali del mondo”, colpevoli “di intervistare ancora Di Pietro e persino Fini, ma di voler oscurare in ogni maniera gli esponenti della Lega Nord e le loro idee. Ma più ci odiano, più significa che ci temono. E c’è gente in giro che deve cominciare ad aver paura”. Presenti alla serata ad Albino il segretario provinciale di Bergamo Daniele Belotti, i parlamentari Roberto Calderoli, Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Cristian Invernizzi e l’assessore regionale Claudia Terzi.
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