ROMA – Sette parlamentari del Pd accusano Michela Brambilla (ministro del Turismo) e Saverio Romano (ministro dell’agricoltura) di aver sprecato 3,3 milioni di euro in un’iniziativa itinerante per promuovere turismo e gastronomia (“Magic Italy in Tour”) affidata alla società appaltatrice che ha fatto l’offerta meno conveniente. Iniziativa che poi sarebbe stata gestita male e pubblicizzata e pubblicizzata peggio.
Da marzo a settembre, un “truck”, autoarticolato di grandi dimensioni ha attraversato l’Europa sostando in 18 città per promuovere il turismo e i prodotti enogastronomici italiani. Ma le tappe non hanno richiamato folle, né di stranieri né di italiani residenti all’estero. Anche perché i siti che dovevano “spingere” Magic Italy in Tour si sono rivelati lacunosi in informazioni peraltro basilari, come la posizione del “truck” nelle città dove avrebbe fatto tappa. Erano due: www.visititaly.com e www.italyvisitsyou.com, gestiti da una società svizzera con sede a Lugano, la Visititaly Sagl Switzerland.
Poi ci sono esempi di scelte logistiche discutibili: quando l’autoarticolato è arrivato a Madrid ha scelto di posizionare gli stand a Madrid Rio, un quartiere periferico e mal collegato. Era luglio e l’orario di apertura era stato fissato in 14-20. Ma in Spagna a quell’ora d’estate nessuno esce di casa.
“In un momento di grave crisi economica il Ministero del Turismo e il Ministero dell’Agricoltura hanno stanziato quasi 3,5 milioni di euro per un’iniziativa che si è rivelata un flop colossale”, ha detto la deputata pd Laura Garavini, depositando alla Camera un’interrogazione parlamentare ai Ministri Brambilla e Romano sull’iniziativa “Magic Italy in Tour. “Il progetto avrebbe dovuto rilanciare l’immagine dell’Italia”, ha aggiunto la deputata pd, “in realtà i connazionali in Europa raccontano come i gazebo fossero costantemente deserti”.
“La società che si è aggiudicata il progetto ha vinto malgrado nell’offerta economica avesse ottenuto un punteggio dieci volte più basso della seconda classificata”, accusa la deputata pd “Dai verbali risulta che la ditta vincente sia stata scelta comunque, perché considerata molto capace sul piano della comunicazione. Non si spiega allora perché non ci sia stato alcun risalto mediatico degli eventi, né perché i siti web fossero così lacunosi e malfatti”.