ROMA – Migranti, 14 mila in due giorni: ottomila circa sono sulle navi che li hanno raccolti e stanno per sbarcare o lo hanno appena fatto nella notte. Altri quasi seimila sono quelli già a terra, discesi dalle navi approdate nelle ultime 36 ore. Circa 14 mila migranti, altri 14 mila in due giorni. Sia il governo che Renzi segretario Pd ora temono il peggio perché 14 mila in 48 ore sono troppi.
Troppi per le strutture di accoglienza, troppi per i sempre meno sindaci (dopo le Comunali ancor meno) disposti ad aderire al piano di redistribuzione dei migranti sul territorio, troppi perché non si sa dove metterli così tanti e tutti insieme. Troppi perché ad ondate di migliaia e migliaia continueranno così per tutta l’estate (mare e meteo lo consentono). Ma soprattutto troppi per la tenuta psicologica, politica e sociale del paese.
Marco Minniti, ministro degli Interni, era in volo per Washington quando gli è arrivata la comunicazione sui 14 mila. Ha letteralmente invertito la rotta, è tornato a Roma. Inversione di rotta più eloquente di mille parole. Per il governo 14 mila in due giorni e 100 mila in una estate (questa la stima) sono troppi. Serviranno forse tendopoli, occorreranno forse caserme. A questo pensa e lavora Minniti, a dove metterli i migranti. Ma la vera preoccupazione e ansia del ministro è la possibilità, sempre più concreta, di una rivolta anti migranti in qualche punto d’Italia.
Possibilità non più remota e non più legata solo all’ostilità anti straniero di marca leghista. La contiguità tra migliaia e migliaia di migranti sbarcati e parcheggiati sul territorio e le popolazioni di quello stesso territorio si sta facendo stridente e urticante. Perché sono troppi. Dice Renzi che è segretario del Pd: “I numeri non sono sostenibili, bisogna prendere atto che la pubblica opinione è esasperata”.
Se lo dice Renzi…Se al Ministero degli Interni un ministro Pd teme il peggio…
Sono troppi davvero, tanto troppi che la cronaca politica e giornalistica sdogana affermazioni e proposte tra l’irreale e il criminale. Giorgia Meloni che chiede il blocco navale al largo della Libia. Sì, va bene: la Marina Militare italiana che pratica blocco navale. Al netto del rischio, concreto, che qualcuno le spari alla Marina Militare in acque libiche e poi che si fa, la guerra? Si invade la Libia per proteggere la Marina? Al netto della impraticabilità militare del blocco, ammesso si faccia, che si fa concretamente con barconi e gommoni? Li si sperona? Li si spinge indietro con le navi? Li si sgonfia con la prua? Insomma li si affoga quelli che ci stanno sopra? Se è così lo si dica.
L’unica è che altri paesi d’Europa prendano loro in casa una parte dei migranti che sbarcano tutti in Italia. Ma tutti o quasi più o meno chiudono le frontiere. E l’Italia, l’Italia sistema politico civile sta cigolando sotto il peso dei migranti, cigolando come ingranaggio che sta per cedere.
Un solo esempio, enorme nella sua rilevanza: un sondaggio di pochi giorni fa (Corriere della Sera) dice che la metà, poco più poco meno, degli italiani è contraria alla cittadinanza per i figli nati in Italia di stranieri regolarmente in Italia da anni e dopo cinque anni di scuola italiana di quei ragazzi. Due anni fa i contrari era la metà di quelli di oggi, circa un quarto e non la metà dell’opinione pubblica. Non è lo ius soli ad essere diventato indigeribile, è che i troppi migranti rendono obesi il sospetto e l’ostilità. Sono troppi, arrivano in troppi e se continua così quella che in Italia non regge non è l’accoglienza ma la democrazia.