ROMA – Ancora scontro nel governo gialloverde sulla questione dei migranti. Luigi Di Maio si dice pronto a dare una lezione all’Unione europea accogliendo donne e bambini dalle navi Ong Sea Eye e Sea Watch nelle acque di Malta. L’altro vicepremier, Matteo Salvini, è deciso a non cedere ai ricatti. Per il presidente della Camera Roberto Fico si tratta di un segnale forte all’Europa e chiede che l’Italia non sia lasciata sola.
Di Maio ha dichiarato da Novi Ligure, al margine dell’incontro coi lavoratori della Pernigotti: “Non arretriamo sulla politica migratoria, che ha permesso di ridurre in modo considerevole gli sbarchi, ma quando si tratta di donne e bambini siamo pronti a dare una lezione a tutta l’Europa e ad accoglierli. Ci sono donne e bambini da 14 giorni a un miglio dalla costa maltese, la Ue mette la testa sotto la sabbia, Malta non fa il suo dovere: è una cosa ignobile”.
Il vicepremier M5s ha aggiunto: “Voglio ricordare agli amici delle ong che non dispongono della vita dei migranti. Loro li hanno portati fino alle coste di Malta, l’Italia sta dicendo che è disponibile a prendere donne e bambini, in mare da 14 giorni. Non è una ong che si può opporre al salvataggio di quelle vite. L’Italia ha già fatto la propria parte, ma queste 10 persone, soprattutto considerati che sono da tanto tempo in mare, fatele sbarcare, mandatecele qui così daremo uno schiaffo morale e una lezione di umanità a un’Europa che nasconde sempre di più la testa sotto la sabbia.- Un’Europa – ha concluso – che non mi piace per nulla: la cambieremo con le Elezioni Europee”.
Salvini invece si scaglia contro la decisione del vicepremier e collega di governo: “Non cediamo ai ricatti. Due navi ong sono in acque territoriali maltesi: le persone a bordo devono essere fatte sbarcare a La Valletta. Vergognoso l’atteggiamento dell’Europa che tace. Evidentemente le lezioncine di umanità vanno indirizzate solo all’Italia. Non cediamo ai ricatti e alle menzogne”.
Il ministro dell’Interno ha poi aggiunto: “Visto che le navi delle ong hanno bandiera olandese e tedesca, chiedano aiuto a Berlino e Amsterdam per attivare immediatamente un corridoio umanitario. A questo proposito non risulta che Olanda e Malta abbiano mai attivato corridoi umanitari come invece fatto dall’Italia. La nave ‘Prof Albrecht Penck’ della ong Sea Eye ha violato una delle più logiche ed elementari regole per il soccorso delle persone in mare: nonostante avesse ricevuto una indicazione ufficiale dalla guardia costiera di Tripoli, che stava per intervenire e quindi chiedeva alla ong di restare ferma, aveva deciso di disobbedire, caricare a bordo gli immigrati e fuggire”.
Una iniziativa importante per Fico, che ha commentato: “Sono convinto che l’iniziativa presa ieri da Luigi Di Maio sia un segnale importante e ne sono contento. Allo stesso modo credo fortemente che l’Italia non debba essere lasciata sola, così come nessun altro Paese debba essere lasciato solo a gestire questioni complesse”.
E ha aggiunto: “Per questo rivolgo un appello a tutti i miei colleghi presidenti dei Parlamenti europei per sensibilizzare le assemblee e i governi e raggiungere una soluzione condivisa della gestione delle emergenze: quando un Paese accoglie, dagli altri deve partire un sostegno concreto, ovvero un soccorso nell’esame delle domande di asilo e nell’accoglienza”.
La ong tedesca Sea Watch però critica le parole di Di Maio: “Se il vicepremier italiano, dopo 14 giorni di rifiuto di un porto sicuro, si rende conto che almeno donne e bambini potrebbero avere diritti umani e chiama l’offerta di prendere solo loro una ‘lezione di umanità’ per l’Ue, che cosa pensa in realtà dell’Ue?”.
Intanto Fico continua a lanciare un appello al governo e all’Europa: “Tutta l’Europa deve fare in modo che quanto successo in questi giorni con la Sea Watch e negli scorsi mesi con altre imbarcazioni nel mar Mediterraneo non si ripeta più. Siamo, come europei, cittadini che fanno della solidarietà un principio cardine della convivenza e dell’essere comunità. Un tracciato che i governi devono seguire senza paura mettendo al centro l’umanità e quella che è la più alta missione che ha la politica: aiutare i più deboli”.
E aggiunge: “Non possiamo permettere che vengano lasciati in condizioni inaccettabili degli esseri umani che fuggono da dolore, morte e sofferenza. La nostra civiltà si misura da questo. Se siamo solidali tutti assieme diventiamo più forti, e le responsabilità quando sono condivise non costituiscono più un peso per una comunità. Questo vale per qualsiasi tema da affrontare, incredibile quanto spesso ce ne dimentichiamo”.