ROMA – Marco Milanese, prima aiutante di campo del ministro dell’Economia Giulio Tremonti e poi consigliere politico dello stesso Tremonti, si è dimesso il 28 giugno scorso. Ma i suoi rapporti con Tremonti sarebbero ancora così forti da far pensare che egli possa inquinare le prove di quell’inchiesta nella quale i magistrati napoletani vogliono arrestarlo. Sospettano che Milanese abbia preso tangenti assicurando nomine ed incarichi in societa’ controllate dal ministero dell’Economia. E anche i rapporti di Milanese con i vertici della Guardia di Finanza non convincono i magistrati, i quali ritengono che siano nate delle ‘cordate’ nelle Fiamme Gialle in vista della prossima nomina del comandante generale.
Argomento del quale i pm titolari dell’inchiesta sulla P4 hanno parlato il 17 giugno scorso proprio con il ministro Tremonti, interrogato in qualità di persona informata sui fatti dopo l’intercettazione di una telefonata tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il capo di stato maggiore della Guardia di Finanza, generale Michele Adinolfi: oggetto – secondo indiscrezioni – proprio i nuovi equilibri all’interno delle Fiamme Gialle. Segno emblematico che il rapporto tra Tremonti e Milanese sopravviva anche dopo le dimissioni del secondo dall’incarico ricoperto in via XX settembre è – secondo i magistrati – un immobile di via Campo Marzio n. 24 che Tremonti occupa a Roma.
La casa – hanno accertato i magistrati – è di proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni, che l’ha data in affitto a Milanese, il quale paga un canone di 8.500 euro al mese. ”La mia unica abitazione è a Pavia – ha replicato Tremonti – non ho mai avuto casa a Roma. Per le tre sere a settimana che normalmente, da più di quindici anni, trascorro a Roma, ho sempre avuto soluzioni temporanee, prevalentemente in albergo e come ministro in caserma. Poi ho accettato l’offerta fattami dall’on. Milanese, per l’utilizzo temporaneo di parte dell’immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo. Apprese oggi le notizie giudiziarie relative all’immobile – ha detto il ministro – già da stasera per ovvi motivi di opportunità cambierò sistemazione”. Ma il gip di Napoli Amelia Primavera definisce ”assolutamente poco chiari” i rapporti finanziari tra Tremonti e Milanese e, a proposito della locazione dell’immobile, ne spiega le ragione.
”Milanese paga mensilmente” per quella casa ”un canone molto alto, il cui complessivo ammontare rispetto alle rate già pagate risulta di oltre centomila euro”; aggiunge che un consulente, incaricato di verificare alcuni conti, ”non ha rinvenuto”, a titolo di rimborso, ”assegni o bonifici provenienti da Tremonti”.
Quanto ad un assegno di 8.000 euro emesso dal ministro, nel febbraio 2008, in favore di Milanese, esso – secondo il gip – ”attiene evidentemente ad altra partita economica tra i due, essendo isolato nel tempo” ed essendo stato emesso ”un anno prima della nascita del rapporto contrattuale con il Pio Sodalizio dei Piceni”. ”Ne discende – scrive il gip, parlando del pericolo di inquinamento probatorio – la permanenza”, nonostante le dimissioni di Milanese dalla carica di consigliere politico del ministro, ”uno stretto ed attuale rapporto fiduciario tra i due esponenti politici che prescinde, evidentemente dal ruolo istituzionale rivestito dal Milanese”.
Poi c’è il capitolo Guardia di Finanza. Marco Milanese è ”tuttora in stretto contatto” con i vertici delle Fiamme Gialle, dice il gip Amelia Primavera, riportando quanto riferito dal ministro dell’economia Giulio Tremonti nel corso di un interrogatorio, in qualità di persona informata sui fatti, avvenuto il 17 giugno scorso nell’inchiesta sulla P4. In quell’interrogatorio – scrive il gip – il ministro ha riferito della ”esistenza di cordate” all’interno della Guardia di Finanza ”costituitesi in vista della prossima nomina del Comandante Generale, precisando come alcuni rappresentanti di quel Corpo siano in stretto contatto con il presidente del Consiglio” Silvio Berlusconi. Ma soprattutto Tremonti ha riferito come 00Milanese – scrive il gip – sia tuttora in stretto contatto con quei vertici”. Circostanza ancora piu’ allarmante allarmante – secondo il gip – anche per ”l’accertata vicinanza” di Milanese al ministro Tremonti. .
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