ROMA, 15 GEN – Correggere le norme sulle pensioni riguardanti i lavoratori precoci e i cosiddetti 'esodati', coloro che, con le nuove norme previdenziali introdotte dalla manovra di dicembre, si trovano senza lavoro e senza pensione. Il pressing dei partiti, a cominciare dal Pd, per modificare alcune norme della manovra si tradurra' in emendamenti al 'milleproroghe', che debbono essere presentati appunto entro domani. Per verificare eventuali margini di modifica, domani il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, dovrebbe incontrare i due relatori al decreto, Gianclaudio Bressa del Pd e Gioacchino Alfano del Pdl, con i due presidenti delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
Sulla necessita' di ''correggere le cose piu' eclatanti – dice il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo – il governo in linea di principio non e' contrario. Ma ci sono problemi di copertura. Occorrera' verificare quanto pesano queste richieste di modifica annunciate e come reperire le risorse''. Ma quello della necessita' di fondi non e' l'unico problema. C'e' anche la questione legata alla eventuale ammissibilita', considerato che non si tratta di proroghe di termini. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha piu' volte chiesto infatti che il decreto, che ogni anno viene adottato per prorogare alcune scadenze, non si trasformi in una Finanziaria dai contenuti piu' disparati. Ma di fatto l'attuale dl all'attenzione delle Commissioni di Montecitorio gia' contiene un mini-pacchetto di misure (come quelle sulla durata delle graduatorie concorsuali, la prevenzione degli incendi, le tariffe postali agevolate) ''non pertinenti'' rispetto al decreto legge – come evidenziato dallo stesso relatore Bressa qualche giorno fa – proprio perche' non prevedono proroghe ma deroghe a leggi vigenti.
''Faremo il punto domani – conferma il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Giampaolo D'Andrea -. Nella riunione tra governo e Parlamento occorrera' verificare se le modifiche annunciate siano ammissibili. E se si', dobbiamo verificare quanto costano e con quali risorse coprirle. Domani esamineremo tutte le questioni emergenti e la decisione arrivera' nel giro di un paio di giorni''. Le modifiche sulle pensioni chieste innanzitutto dal Pd riguardano la penalizzazione per i lavoratori precoci che per questioni anagrafiche andranno in pensione prima dei 62 anni. C'e' poi il problema di coloro che hanno perso il lavoro o perche' e' fallita l'azienda o perche' si sono licenziati con la prospettiva di andare in pensione nel 2012-2013. Le nuove norme allontano questa possibilita' e questi lavoratori si trovano dunque senza stipendio e senza pensione.
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