Augusto Minzolini รจ infastidito e offeso dalle voci esterne e dalle indagini interne alla Rai sulle sue note spese messe in carico allโazienda, quindi taglia corto e deciso con lโargomento che ritiene risolutivo:โSui conti della carta di credito non cโรจ altro che pranzi di lavoro, puntoโ. Forse รจ il caso di aggiungere qualche โvirgolaโ. Le spese ammontano a 86.680 euro in 14 mesi o meglio in 129 giorni di โservizio esternoโ, cioรจ di viaggi del direttore del Tg1 per motivi di lavoro. Centoventinove giorni a due pasti al giorno fanno 258 pasti. Ottantaseimila e seicentottanta euro divisi per 258 fanno circa 340 euro a pasto, insomma 680 euro al giorno per โlegareโ il pranzo con la cena. Lo dice Minzolini, non i suoi avversari o detrattori. Seicentottanta euro al giorno: non si puรฒ demagogicamente pensare che il direttore del Tg1 pranzi in trattoria e ceni al fast-food, ma dove si nutre Minzolini e cosa ordina per โstaccareโ una media di 340 euro a conto? Probabilmente di rado quando รจ in viaggio Minzolini pranza e cena da solo, invita e โper rappresentanzaโ offre il lunch o il dinner ad ospiti che sono contatti e occasioni di lavoro. Perรฒ 680 euro al giorno sono e restano una โperformanceโ difficile da eguagliare. Ci si arriva solo mettendocisi dโimpegno e pensando che il โprestigioโ dellโazienda Rai e del direttore del suo piรน diffuso e importante telegiornale siano proporzionali a quanto la Rai spende e il direttore offre ed invita.
Regola e risorsa che gli altri 31 direttori Rai, mamma mia quanti, non hanno compreso nรฉ riescono a mettere in atto: tutti insieme, tutti e 31, hanno speso negli stessi 14 mesi sessantamila euro. Un deserto di โrelazioni socialiโ. Relazioni tutte funzionali al lavoro che Minzolini invece sviluppa e pratica con respiro nazionale e internazionale: 56 fine settimana a Firenze, Venezia, Taormina e trasferte a Istanbul, Amburgo, Praga, Cannes, Marrakech. Dove sarร questโanno Minzolini a Natale e a Capodanno visto che il lavoro gli ha fatto esaurire e consumare praticamente lโintero catalogo vacanze di unโagenzia di viaggi? Non chiedetelo neanche per scherzo, Minzolini ha giร detto che tutto questo rovistare tra conti e ricevute โviola la privacyโ. E come dargli torto? Minzolini puรฒ andare dove gli pare, con chi gli pare e invitare a pranzo chi gli pare, senza rendere conto a nessuno, ne va appunto della โprivacyโ. E se il conto lo paga la Rai? Che cโentra? La privacy prima di tutto. E chi non rispetta la privacy, dice Minzolini, lo fa per motivi politici, per attaccarlo politicamente. Quindi conclude sferzante: โCapisco la lotta politica ma elevere almeno un minimo il livello degli argomentiโ. Ecco, su questo non si puรฒ che essere dโaccordo con Minzolini, sullโelevare almeno il livello degli argomenti. Quando ci si dichiara bersaglio di invidia sociale e professionale, quando si indossa la veste del bersaglio politico, sarebbe proprio il caso di non invocare la โprivacyโ di conti al ristorante per 680 euro al giorno. Ma unโattenuante Minzolini ce lโha: quando il capo del governo ti battezza โdirettorissimoโ deve aver capito che anche il conto al ristorante doveva essere superlativo. Immaginiamo la fatica di Minzolini per tenere ogni giorno il conto allโaltezza della qualifica e della mansione: la ansiosa ricerca del ristorante piรน caro, lo scorrere il menรน per trovare quello che costa di piรน, lโaffannosa ricerca dellโospite a tavola, lo scrutare la carta dei vini con lโocchio al quanto a bottiglia. Minzolini, come le spose di un tempo, โnon lo fa per piacer suoโ ma โper far piacere alla Raiโ. Tiene alto il prestigio tenendo alto il conto, lโunica cosa che chiede di suo e per se stesso รจ il rispetto della privacy sul come ci riesca, insomma invoca una specie di segreto professionale in nota spese. Un diritto, anzi un dovere per un, anzi โilโ direttorissimo.