L’eredità della contessa “camerata”: An accettò la casa ma rifiutò la gatta

Pubblicato il 9 Agosto 2010 - 18:59 OLTRE 6 MESI FA

Montecarlo

Una contessa, un’eredità, una villa a Montecarlo, politica e legami famigliari, ed ora anche una gatta. Mancava solo un animale domestico a complicare la vicenda della casa ereditata da Allenza Nazionale per il benvolere della blasonata Anna Maria Colleoni.

A tirar fuori Piumina – questo il nome della felina in questione – è il Giornale. Anche lei, scrive il quotidiano di Vittorio Feltri, rientrava nella donazione miliardaria di Colleoni ad An. “Mi dissero che una clausola dell’eredità prevedeva che ci saremmo occupati del gatto adorato della contessa”, ha ammesso il coordiantore del Pdl Ignazio La Russa. Ma al partito l’animale non interessava.

Piumina è finita così prima al nipote della sua padroncina, altro erede del patrimonio della contessa, e poi al conte Faustino Valentini, discendente di tre pontefici, e alla sua dimora nell’orvietano. Fu lui, amico di Anna Maria Colleoni e amante dei gatti, a prendersi cura della micetta rifiutata dal partito.