ROMA – Pier Luigi Bersani è “fiducioso di vincere”, Silvio Berlusconi derubrica a mera “bugia dei sindacati” il caso delle file al Caf per le lettere sul rimborso Imu, Mario Monti vorrebbe “aprire gli occhi agli elettori di Grillo”. A Canale 5 come su La7 i leader di coalizione si rincorrono, si sfidano a distanza, ma di vero confronto tv non se ne parla. Solo che stavolta l’ordine è inverso, il primo a intervenire è Mario Monti e l’ultimo è Pier Luigi Bersani. Berlusconi sempre nel mezzo, a fare un po’ anche da siparietto.
Il Professore, il Cavaliere e il Segretario Pd non si incrociano neppure nei corridoi degli studi Mediaset, dove hanno risposto alle domande degli intervistatori di Italia Domanda. Restano distanti le posizioni soprattutto tra il Cavaliere e gli altri due.
Monti, per nulla pentito di essere ‘salito’ in politica, rivendica i risultati del suo governo e accusa, ad esempio sulla riforma del lavoro, che ”ci sono state forze frenanti nei due poli, specialmente in quello di sinistra” per andare verso un modello di flexsecurity. Un impegno, quello al governo, che gli ha portato elogi dall’estero, che però avrebbe volentieri evitato.”A me danno un po’ fastidio dichiarazioni improprie anche quando si esprimono benevolmente nei miei confronti”, si è smarcato il professore. Nessun giudizio invece, torna a chiarire il Prof., da parte della Merkel su una vittoria della sinistra anche perché “nessuno si preoccupa per un cambio di governo in Italia”. Nell’appello finale, dopo aver chiesto qual è la telecamera da fissare, il Professore si è rivolto alle donne e ai giovani che votano per la prima volta. Ma si augura anche che la politica ”riduca i decibel delle controversie, a parte il periodo elettorale”.
Poi è toccata a Silvio Berlusconi. Monti è appena uscito dallo studio che Berlusconi entra e scuote il pubblico con una battuta d’apertura: ”Pensavo vi foste addormentati… complimenti’‘. Dopo aver chiesto ”quale dei due Monti era in studio”, tacciando il Prof di “sdoppiamento della personalità”, il Cav. batte su tutti i punti forti del suo programma: l’abolizione e la restituzione dell’Imu anche perché, scherza, “dopo che ho mandato la lettera a 9 milioni di italiani, se vinco e non mantengo gli impegni mi possono fare legittimamente causa”. Insomma per l’ex premier se Monti rischiava di ”mettere l’imu anche alla cuccia dei cani”, ora il Pdl vuole tornare alla ricetta liberale grazie alla quale, sostiene Berlusconi, “ho lasciato il governo con tutti gli indicatori economici positivi”. In chiusura, il Cavaliere non accetta che gli venga detto di essere stato lui uno dei motivi dell’antipolitica e del boom di Grillo, che invece è un prodotto ”dell’esperienza del governo Monti e degli scandali che si chiamano Penati, Fiorito e Lusi”.
Bersani, ultimo ad intervenire a ‘Italia domanda’, per prima cosa non esita a dare del “bugiardo” al leader Pdl che poco prima aveva accusato la sinistra di voler mettere la patrimoniale. “Non l’ho mai detto – nega il leader democrat – c’è già una patrimoniale che è l’Imu mentre a differenza della Francia noi dobbiamo far emergere la ricchezza portando la fedeltà fiscale ai livelli europei”. Il nodo per chi governerà sarà reperire le risorse, evitando manovre e rispettando il vincolo del pareggio. ”Il tema delle risorse per gli ammortizzatori c’è – ammette – ma può essere valutato per avviare investimenti sul lavoro, ad esempio non computando questi investimenti nel deficit”. Riforme che Bersani è convinto di portare a termine, garantendo di poter contare sia sull’appoggio di Nichi Vendola che sulla collaborazione con i sindacati, a partire dalla Cgil. E sulla flexsecurity ribatte, dopo quasi due ore, a Monti che “il problema è dove si trovano i soldi per questa riforma”. Comunque il leader Pd non rinuncerà a cercare intese con i centristi dopo il voto ”perché la situazione del paese lo richiede” e non esclude di concedere una carica all’opposizione: ”Vogliamo cambiare il paese e non saremo faziosi. Chi arriva primo non ha l’esclusiva delle cariche istituzionali” ma, bacchetta, ”chiedete a Monti che cosa voglia fare”.