Moratti oppure Fontana, che sceglie il Pd? Nel Lazio sceglie tecnologia che non c’è, per perdere con Conte.

Letizia Moratti forse, molti forse, potrebbe vincere in Lombardia. Ogni altro candidato del Pd non ha neanche quel forse. Quindi o "ingoiare il rospo" Moratti o coalizione a perdere. Nel Lazio lo "M5S nun ce lassa" prende nel Pd la forma di una supercazzola in gergo tecnologico al posto del termovalorizzatore.

di Lucio Fero
Pubblicato il 17 Novembre 2022 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA
Moratti oppure Fontana, che sceglie il Pd? Nel Lazio sceglie tecnologia che non c'è, per perdere con Conte

Moratti oppure Fontana, che sceglie il Pd? Nel Lazio sceglie tecnologia che non c’è, per perdere con Conte (foto Ansa)

Regione Lombardia, si vota e si vota presto, ad inizio 2023. Delle due l’una: vince la coalizione di Destra-Centro, il leghista Fontana si conferma governatore, la Regione resta alla destra/centro. E’, sulla base della stratificazione storica dell’elettorato e sulla base delle stime e intenzioni di voto, l’ipotesi più probabile. Poi c’è la due: Letizia Moratti candidata che, contro pronostico ma non contro ogni possibilità, vince, diventa lei governatore e toglie la Lombardia al destra/centro. Delle due l’una, terza non ce n’è. Ogni altro candidato presentato e appoggiato dal Pd, fosse anche Pd più M5S, più Verdi, Sinistra Italiana e altro ancora risulta in Lombardia il candidato di una coalizione a perdere.

Coalizione a perdere

In Lombardia il Pd a vincere ci può provare solo con la Moratti. Niente lo obbliga e forte è la resistenza, anzi il rifiuto, perfino lo sdegno. Ma ogni altra candidatura alternativa (massimamente quelle mignon che stanno emergendo) non prevede, anzi esclude nei fatti una vittoria elettorale. Sulla Moratti da parte di quasi tutto il Pd lombardo l’anatema: stava fino a ieri dall’altra parte! E lo sdegno appunto per una proposta politica ritenuta politicamente oscena. Si può osservare che la defezione di qualcuno dalla parte avversa dovrebbe essere salutata come cosa buona e giusta, ma si preferisce adottare lo schema: ha giocato nel Milan e io che sono interista in squadra nerazzura non lo voglio, mai! 

Moratti può vincere? Forse

Con una sua lista civica più l’appoggio del Terzo Polo (a Milano città quasi il 20 per cento) più l’appoggio di una parte dell’elettorato Pd e della sinistra Letizia Moratti può vincere le elezioni in Lombardia? Forse. Un forse piccolo. Ma un forse. Il candidato o la candidata della coalizione a perdere Pd-M5S (a Milano e in Lombardia spesso sotto il 5 per cento) più Bonelli, Fratoianni e Bonino locali non ha nemmeno quel forse. Perde e basta. Basta una minima possibilità di vittoria, un forse si può perfino vincere per smuovere il Pd ad “ingoiare il rospo” dell’appoggio alla Moratti unica candidata che, forse, può togliere la Lombardia al destra/centro?

Non solo la Lombardia

Si vota anche alla Regione Lazio, forse negli stessi giorni o comunque a distanza ravvicinata. Anche qui delle due l’una: il destra-centro al governo nazionale conferma la vittoria in Lombardia e strappa al centro sinistra il Lazio e prosegue, incrementa, attesta, consolida che alle elezioni tra la coalizione Meloni-Salvini-Berlusconi e il centro sinistra, anzi il sinistra-centro, non c’è partita. La Destra-centro vince in ogni campo e competizione, ha vinto il campionato il 25 settembre, vince le Coppe a inizio anno successivo. Oppure la due: il destra-centro si arresta, si impantana in due elezioni regionali o almeno in una, si dimostra non invulnerabile. Soprattutto, dovesse perdere in Lombardia, sarebbe una sconfitta per proprietà transitiva soprattutto della Lega, soprattutto di Salvini. Interessa questa possibilità, sia pur relativamente remota al Pd? O teme di più l’orrido contagio con Calenda-Renzi-Moratti?

Nun ce lassa!

Nun ce lassa è sia il tono che la forma e la sostanza di ciò che il Pd quotidianamente segnala a Conte. In Lombardia M5S è poca cosa e quindi il nun ce lassa è relativamente in sordina. Nel Lazio invece risuona forte. Alla fervida scuola Zingaretti, pare dopo riflessione dell’accademia politica Goffredo Bettini, per non perdersi Conte hanno prima inventato una roba che Ponzio Pilato al confronto è sconsiderato avventuriero. Termovalorizzatore? Ha detto Zingaretti che è nel programma del Comune, mica della Regione. Ma ora stanno facendo di più: stanno inventando dal nulla una tecnologia che non c’è, un termovalorizzatore che però non termovalorizza, cercano insomma con tenacia e ansia una supercazzola in gergo tecnologico nella speranza che Conte faccia con loro la sceneggiata della riappacificazione elettorale. In somma e in sostanza gran lavoro nel Pd del Lazio per boicottare, magari con primarie di coalizione, l’unica candidatura che molto forse potrebbe provare a vincere, quella di D’Amato. Forse, molto forse. Troppo forse per un Pd che malvolentieri rinuncia a primarie il cui unico risultato sarebbe indebolire la candidatura. E che prega, invoca, intona il nun ce lassa a chi non solo ti ha già lasciato ma già vuole per sé proprio casa tua con tutti gli arredi e tu fuori.