Il sì di Monti alla Tav in 14 punti

Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA – La strategia di Mario Monti per fronteggiare i No Tav, e chiunque abbia perplessità sulla Torino-Lione, passa da 14 punti. Quattordici domande e risposte per spiegare i motivi che hanno spinto il governo a confermare la realizzazione dell’opera. Il documento è stato realizzato per fare il ”punto sull’opera, con informazioni e documenti sullo stato dei lavori, le questioni tecniche”. ”La decisione di realizzare tempestivamente l’opera – si legge – è stata presa il 2 marzo. Il governo ha riesaminato il progetto con ‘spirito aperto’ e non tenendo conto degli impegni presi dai governi precedenti”.

Il governo, di suo, ci mette 135 milioni di euro di opere compensative. ”Come segno di attenzione nei confronti delle comunità locali coinvolte dal progetto, il prossimo CIPE stanzierà 20 milioni di euro, che rappresentano la prima tranche di 300 milioni di euro relativi all’intesa quadro tra Governo nazionale e Regione Piemonte, che dà corpo all’Accordo di Pracatinat. Inoltre, sono previsti 135 milioni di euro di opere compensative per il territorio”. E’ quanto si legge nel documento messo a punto dal governo sulla Tav Torino-Lione.

“L’Osservatorio ha compiuto un lungo percorso, faticoso e complesso, alla ricerca di una soluzione concordata e condivisa, affrontando prioritariamente il tema dell’opportunità e delle modalità di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e raggiungendo un accordo tra i diversi rappresentanti”, si legge nel documento. ”Il 28 giugno 2008 è stato sottoscritto l’Accordo di Pracatinat, nel quale sono esplicitati gli impegni presi dai diversi attori del progetto, in corrispondenza dei quali si è deciso di avviare la progettazione preliminare dell’intera tratta in territorio italiano dell’opera – prosegue – Il risultato è un progetto preliminare che rappresenta il primo esempio nella storia italiana di progettazione partecipata e discussa di una grande infrastruttura”.

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