“Occupiamo l’Emilia”, il documentario che racconta l’avanzata leghista nella regione “rossa”

La Lega va alla conquista della “rossa” Emilia. Col passare degli anni l’avanzata del Carroccio appare sempre più inarrestabile amche nella storica roccaforte della sinistra italiana e tre giornalisti modenesi hanno deciso di raccontare il fenomeno con un documentario, intitolato appunto “Occupiamo l’Emilia”. Il titolo prende spunto da una frase utilizzata da Tremonti durante un comizio a Pecorara (Piacenza): i militanti invocavano la secessione dalla regione e il passaggio alla Lombardia e il ministro rispose invece di occupare appunto l’Emilia.

Il documentario è stato realizzato da Stefano Aurighi, Davide Lombardi e Paolo Tomassone. Una frase contenuta nell’opera, è emblematica del cambio di rotta tra i lavoratori emiliani: ”Sono sempre stato di sinistra, come penso la maggior parte degli operai, ma adesso non esiste più, per questo mi sono avvicinato alla Lega. Che in fondo cosa chiede: rispetto delle regole e legalità”.

Gli autori sono tutti lontani politicamente dalla Lega ma curiosi di capirne di più, hanno girato il film a loro spese (1.500 euro con l’ aiuto dello studio Slow Motion e del centro della sinistra cattolica Ferrari di Modena) con un viaggio da Piacenza a Rimini e anche una puntata a Pontida, il 20 giugno. Il documentario, di 80 minuti, è stato presentato in anteprima a Modena e gli autori sono in contatto con alcuni editori per distribuirlo in dvd. La tesi implicita nell’inchiesta è che in Emilia-Romagna la Lega ormai è sul territorio e c’è una sorta di continuità tra vecchio Pci e Carroccio.

”A Reggio Emilia tutti abbiamo parenti di sinistra e veniamo da un mondo di sinistra. La Lega, infatti, non è di destra”, ha spiegato uno degli intervistati. ”Una volta il Pci prendeva i voti al nord mentre al sud vinceva sempre la Dc – ha ribadito una militante – Anche allora dicevamo: bisognerebbe costruire un muro da Firenze in giù”. Anche un sindacalista ha sottolineato: ”In fabbrica si rivolgono alla Fiom, ma fuori votano Lega”.

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