Parlamento riparte low cost: Grasso e Boldrini si riducono l’indennità

ROMA – Il presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera Laura Boldrini si riducono l’indennità del 30%. I capigruppo delle Camere studiano un piano drastico per ridurre i costi di Camera e Senato. Il Parlamento insomma riparte dall’austerity. A dettare linea low cost è stata la prima conferenza dei capigruppo della XVII legislatura, che si è avviata all’insegna del rigore.

Come riferito dai rappresentanti dei gruppi, anche su impulso della presidente della Camera Laura Boldrini, si è deciso di cominciare a studiare un piano di tagli ai costi del Palazzo. Stesso approccio anche al Senato dove, come riferito dal neo capogruppo Pd Luigi Zanda, il presidente Pietro Grasso ha fatto “un accenno, rilevante e molto significativo politicamente, all’esigenza di contenere ulteriormente i costi del funzionamento della macchina”. Zanda ha inoltre sottolineato come “la competenza sia dell’ufficio di presidenza del Senato” che verrà costituito giovedì prossimo. A ruota, il presidente in pectore dei senatori M5S, Vito Crimi: “Il presidente del Senato Pietro Grasso ha annunciato che si ridurrà l’indennità del 30%”.

Alla Camera, il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, spiega: “Si è convenuto, seguendo una traccia della presidente Boldrini, di considerare sia i costi degli eletti che del personale attivo e di quello in quiescienza, oltre che i costi delle strutture. Si è anche convenuto che tutti i risparmi che ne deriveranno abbiano delle destinazioni visibili. Boldrini ha suggerito di destinarli alla ricerca. E’ il principio- continua Brunetta- della ‘marcatura dell’orecchio: per avere più consenso sui tagli devi far vedere dove i tagli vanno a finire”.

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