”Io sto fuori al palazzo, non Vendola”. Pier Luigi Bersani lo ha detto ai giornalisti che a Piacenza gli hanno chiesto dell’apertura al terzo polo. ”E’ ora di finirla con questi giochini – ha detto il segretario del Pd -, chi vuol leggere le cose che ho detto penso che abbia l’intelligenza per capirle. Io ho messo prima di tutto il tema del progetto, cosa vogliamo fare per questo benedetto Paese, non ho parlato nè di Vendola nè di Casini, questi sono politicismi. Io voglio capire che pensa di fare l’opposizione per questo Paese e il Pd a gennaio presenta il suo progetto. Da quelle proposte cominciamo a discutere le eventuali alleanze, perche’ e’ ora di finirla con questi balletti di Palazzo, io sto fuori dal Palazzo non Vendola”.
Anche Enrico Letta contro il governatore della Puglia. ”La logica di Vendola è autistica. A lui sembra interessare solo avere uno spazio, a prescindere dalle possibilità di vincere”. Secondo Letta ”per vincere serve un nuovo Prodi, non un nuovo Bertinotti”. ”L’agenda di Vendola, tra Fiom e movimenti antagonisti, è quella di un opposizione e non di un’alternativa di governo”, dichiara Letta in un’intervista al Corriere della Sera.
”Dobbiamo dialogare e costruire un’alleanza con lui, ma non può essere il punto unificante e mi stupisce che non se ne renda conto”. ”I sondaggi e il buon senso dicono che il Pd alleato con Di Pietro e Vendola farebbe rivincere Berlusconi. Dobbiamo costruire una cosa più larga”, sottolinea Letta.
”L’accordo con il centro per noi è strategico”, perchè ”con questa legge elettorale non c’è spazio per una terza posizione e se il nuovo polo non viene con noi verrà riassorbito di là”. Bersani, sostiene il vicesegretario democratico, ”non ha affossato le primarie, che saranno proposte per i parlamentari, ma nel nostro statuto è scritto che prima si decide la coalizione e poi il candidato premier”.