ROMA – Pd, voci di scissione capeggiata da D’Alema. La minoranza Pd (per semplicità D’Alema-Bersani), dopo aver perso nella direzione del partito la battaglia sulla riforma del Lavoro voluta da Renzi, darà seguito alle ostilità in Parlamento. Non sono escluse imboscate. Il duro confronto ha lasciato una scia di polemiche e, soprattutto, di congetture. Tipo rottura totale e scissioni in vista.
Di più: secondo il Foglio, Massimo D’Alema si starebbe adoperando per la nascita di un nuovo partito per contendere a Renzi, ormai padrone del Pd, la leadership nel campo sinistro, o perlomeno rendergli la vita più dura fuori dal recinto Pd. Ad accreditare quella che sarebbe una clamorosa svolta, la voce raccolta dal Foglio di un deputato a sinistra del Pd.
“Un autorevole esponente della cosiddetta sinistra radicale – si legge su il Foglio – raccontava qualche giorno fa di aver incontrato D’Alema che gli ha detto scherzosamente una frase del tipo: a questo punto potremmo anche fare un partito insieme”. A corroborare indirettamente l’indiscrezione, le dichiarazioni di Pippo Civati, secondo cui “se Renzi non cede sulla riforma del lavoro non è possibile scartare alcune soluzione…”.
Siamo dunque ai se e ai sentito dire. Tuttavia, Pier Luigi Bersani, che pure aveva parlato di metodo Boffo applicato a chi la pensa diversamente, ha sentito la necessità di negare categoricamente ogni ipotesi di scissione. Sarà leale con la “ditta” anche in Parlamento assicura.
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