ROMA – Pdl quasi liquefatto, Pd perde poco ma in sostanza resiste, la Lega ferita regge discretamente nelle grandi città ma perde i suoi fortini, soprattutto in Lombardia: se già da soli i risultati delle elezioni comunali del 2012 forniscono un’analisi politica chiara, è nel confronto con le precedenti amministrative del 2007 che i dati appaiono ancora più clamorosi.
Il Pdl sembra quasi liquefarsi con percentuali che, spesso, scendono sotto il 10 per cento e i suoi candidati che, a volte, non riescono a raggiungere i ballottaggi. La Lega Nord va malissimo e vince solo a Verona con Flavio Tosi, il suo candidato più autonomo e lontano dal “cerchio magico” bossiano. Il Pd non va oltre a una faticosa tenuta anche se contribuisce a portare al secondo turno molti candidati del centrosinistra con buone possibilità di successo fra due settimane. Tengono il centro e la sinistra. Trionfa il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, vera novità di queste elezioni: sono le sue prime comunali e in molte città è riuscito a raggiungere il 10%, come fu per la Lega nel 1992.
Vediamo ad esempio come è cambiato il panorama politico nelle principali città chiamate al voto rispetto alle scorse comunali del 2007.
GENOVA – Il capoluogo ligure esce dal primo turno di queste elezioni con un ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Marco Doria ed Enrico Musso. Il dato più rilevante del confronto con le comunali del 2007 è il tracollo verticale del Pdl. Se, infatti, Pd, Lega Nord e Idv sostanzialmente tengono, è il partito di Berlusconi che ha una caduta verticale. Nel 2007 Forza Italia a Genova prendeva il 22,6%, An il 6,3%. Oggi il Pdl è riuscito a prendere solamente il 9,20%.
VERONA – Anche quest’anno Flavio Tosi ha vinto al primo turno, con il 57,35%. Nel 2007 era andata meglio al sindaco che aveva conquistato il 60% e la Lega cede dei punti passando dal 12% al 10,72. Anche qui, la sinistra seppure cede un po’ tiene: nel 2007 l’Ulivo aveva ottenuto il 17,4%, oggi il Pd si ferma al 14,82%. Il Pdl si ferma a un imbarazzante 5,29% mentre alle precedenti comunali Forza Italia aveva ottenuto il 15% e An il 13%.
PALERMO – Nel 2007 il candidato di centrodestra Diego Cammarata venne eletto con il 53%; oggi vanno al ballottaggio Leoluca Orlando del Idv e Fabrizio Ferrandelli del centrosinistra. Il Pdl oggi si blocca sull’8,29% di consensi, mentre nel 207 Forza Italia aveva conquistato il 18,8% e An il 6,3. Perde anche l’Udc passata in cinque anni dal 12% al 7%. Nel capoluogo siciliano il boom è stato dell’Idv: nel 2007 aveva ottenuto il 2,6%, oggi il 10%. La sinistra perde ma, anche qui, non fa un tonfo: nel 2007 i Democratici di sinistra con Orlando presero il 9,4%, il Pd oggi si ferma al 7,77%.
PARMA – A Parma c’è stato il vero exploit del Movimento 5 stelle che è riuscito a portare il suo candidato, Federico Pizzarotti al ballottaggio con il candidato di centrosinistra Vincenzo Bernazzoli, dopo 15 anni di governo del centrodestra. Qui il peso delle inchieste per tangenti e di nove mesi di commissariamento si è fatto sentire: il centrodestra è passato in cinque anni dal 47% (escluso il 3,3% di An che nel 2007 si presentò da sola) al 4,7%. La Lega si è mantenuta sostanzialmente stabile e anzi è cresciuta, passando dal 2007 a oggi dal 2% al 2,97%. L’Ulivo nel 2007 prese il 21,9%, il Pd ora conquista il 25,15%.
L’AQUILA – Neln 2007 Massimo Cialente vinse con il 53% dei voti, oggi va al ballottaggio con il candidato di centro Giorgio De Matteis. Ds e Margherita insieme nel 2007 presero il 14%, il Pd oggi ottiene il 16,42%. L’Idv di Di Pietro rimane pressoché invariata mentre anche qui il centrodestra va per terra: nel 2007 Forza Italia ottenne l’11,1%, An l’8,6%; oggi il Pdl non va oltre l’8,46%. Cresce invece l’Udc che passa in 5 anni dal 6,8% al l’8,19%.