Prodi: "Partiti vivi, ma dopo Monti vedo nuovi scenari"

ROMA – Il governo Monti ''ha fatto quello che gli era stato chiesto di fare, e cioe' portare l'Italia fuori dalla crisi, dalla palude in cui eravamo'' ma ''il ruolo dei partiti non e' finito'' e ora dovranno ''fare le loro riflessioni e pensare al futuro''. Lo dice, intervistato dal Secolo XIX, l'ex premier Romano Prodi, convinto che ''ci sara' una evoluzione'' e si apriranno ''nuovi scenari''.

L'Italia, afferma, con la riforma delle pensioni ''ha affrontato il capitolo piu' importante, e ora abbiamo il sistema piu' equilibrato di tutta Europa''. Ma, aggiunge, ''non mi piace che si dica che l'Italia deve 'fare i compiti a casa' perche' non c'e' nessuno sulla cattedra e non ci sono scolari che ubbidiscono''. Bene poi, la lotta al debito pubblico, perche' ''era necessario rassicurare i mercati. Adesso bisogna pensare alla crescita e ai posti di lavoro''.

Guardando alla crisi e alla reazione dell'Europa, il Professore sottolinea poi che ''l'euro ha funzionato bene, ma non basta: serve un'Europa piu' unita', con autorita' sovranazionale, e la struttura federale e' quella giusta''.

Quanto al Pd e alle primarie, per Prodi restano positive "anche se si litiga''. Sono, spiega, ''lo strumento giusto, soprattutto con questa legge elettorale. Non c'e' mai sconfitta di un partito alle primarie – aggiunge – sono una gara aperta, alla fine quello che vince e' il candidato del partito. Sono fatte apposta per scegliere…''.

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