Proposta del Pdl: soldi pubblici alle “SS italiane”

ROMA – Soldi pubblici alle “SS italiane” in nome della par condicio tra Partigiani e fascisti di Salò. Il Pdl ha deciso di depositare alla Camera una proposta di legge affinché le Associazioni degli ex combattenti della Repubblica sociale di Salò abbiano lo stesso riconoscimento dell’Anpi e delle altre associazioni ex combattentistiche, ricevendo anche contributi statali. Ad essere primo firmatario della proposta, e quindi la sua “mente” è Gregorio Fontana.

In realtà le ‘SS italiane’ erano un corpo armato di italiani, voluto e creato da Mussolini nell’ottobre del 1943, per combattere al fianco dei tedeschi, dopo l’armistizio. La totale sottomissione di queste truppe alla Germania nazista di Hitler, però, giustificano l’estensione di questo termine.

Dopo la debacle alle amministrative, quindi, il Pdl decide di ripartire così: proponendo di dare soldi pubblici ai fascisti di una volta. Un po’ strana come prima riforma: certo non proprio una di quelle che il Carroccio per primo, e la base del Pdl poi, hanno tanto invocato ultimamente.

Intanto la proposta di legge del Pdl è stata depositata ed è al voto della commissione Difesa della Camera, su cui, e non era difficile immaginarlo, si è aperto uno scontro con le opposizioni.

La proposta di legge nasce dalla necessità di dotare le associazioni ex combattentistiche di una personalità giuridica, visto che tra l’altro ricevono dei fondi dal ministero della Difesa (tra il 2009 e il 2011 hanno ricevuto 1,5 milioni annui complessivamente). Il provvedimento stabilisce i requisiti perché queste associazioni ricevano il riconoscimento di Associazioni di interesse delle Forze Armate: tra i requisiti ci deve essere la loro apoliticità e che i loro statuti rispettino i principi di democrazia interna.

I problemi cominciano perché la proposta assegna al Ministero un compito di vigilanza non solo sulla legittimità dei loro statuti, ma sulle attività stesse delle associazioni. E qui il centrosinistra vi ha visto la volonta’ di sottoporre a controllo l’Anpi, cioe’ l’Associazione nazionale partigiani. Ma l’elemento deflagrante e’ l’apertura al riconoscimento delle associazioni dei combattenti di Salò. Il testo infatti per possano essere riconosciute dal ministero tutte le associazioni di ex ”belligeranti”, senza limitazioni di sorta. Il braccio di ferro si è protratto nelle scorse sedute della Commissione Difesa, allorche’ gli emendamenti delle opposizioni che correggevano questi elementi sono stati tutti bocciati.

Per bloccare l’iter il Pd ha presentato oggi una propria proposta, a prima firma Antonello Giacomelli, che e’ stato abbinato al testo Fontana. Questa proposta di legge prevede il riconoscimento solo per le associazioni di quanti sono stati ”legittimamente belligeranti”, il che escluderebbe i reduci della Repubblica sociale; in secondo luogo la vigilanza del Ministero non e’ sulle attivita’ ma unicamente sullo statuto delle Associazioni; infine le Associazioni sono sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, per ”sottrarle alla maggioranza di turno”.

”Capisco che qualcuno possa dire – commenta Giacomelli – che l’omissione della dicitura ‘legittimamente belligeranti’ sia solo una dimenticanza, ma ultimamente queste coincidenza si moltiplicano: solo poche settimane fa era stata presentata proprio dal Pdl una proposta che abrogava il divieto di ricostituire il Partito fascista, ed oggi si strizza l’occhiolino ai reduci di Salo’. Alla vigilia del 2 giugno e’ meglio mettere dei punti fermi”.

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