ROMA – Sit-in di protesta della polizia lunedì mattina ad Arcore per i tagli al reparto della sicurezza. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è uscito dalla sua villa ad Arcore e ha promesso ai manifestanti che stanzierà le risorse richieste nel prossimo Consiglio dei ministri in programma il 23 marzo.
Berlusconi è apparso a sorpresa all’ingresso della sua residenza per incontrare i circa 100 manifestanti ( appartenenti alle sigle sindacali Cisp, Sip per la Cgil, Fiap, Anfp e Confsal ) con cui si è fermato a discutere per alcuni minuti e che stavano protestando dalle 9.30 di lunedì mattina davanti alla sua villa di Arcore. ”Noi – ha spiegato Claudio Giardullo, segretario generale del Filt-Cgil, che oggi era ad Arcore insieme ad altri sindacati come il Siap e il Coisp per protestare davanti alla residenza del premier – abbiamo spiegato al premier che questo governo non è credibile perché non ha rispettato gli impegni presi, in particolare per la tutela della specificità delle forze di Polizie. Il premier – ha aggiunto – ci ha detto che cercherà di convincere il ministro dell’Economia Tremonti a stanziare le risorse necessarie (si parla di circa 80 milioni di euro) e ci ha assicurato che al Consiglio dei ministri del 23 ci sarà concesso quanto richiesto”.
Le sigle dei sindacati della polizia, però, si sono divise proprio su questa manifestazione ad Arcore. Grandi assenti, infatti, le sigle Sap, Ugl e Siulp. Il perché della divisione è da ricercarsi in un avvenimento di venerdì 11 marzo. Tutte le sigle sindacali, allora, avevano deciso di riunirsi questo lunedì davanti casa del premier per protesta. Ma il vicecapo vicario della Polizia, Nicola Izzo, ha convocato al Viminale tutti i sindacati della polizia. “In quell’occasione – spiega Franco Maccari, segretario generale Coisp – Izzo ci ha chiesto di sospendere al manifestazione. Il premier, ci ha detto Izzo, in cambio ci avrebbe riconosciuto degli aumenti al Consiglio dei ministri del 23 marzo. E questo sarebbe avvenuto in assenza di Tremonti, visto che l’ultimo cdm, al momento di discutere gli aumenti del comparto sicurezza con i ministri Maroni e La Russa, se n’era uscito”.
I sindacati Siulp, Sap, Ugl polizia, polizia penitenziaria, corpo forestale e vigili del fuoco, Sappe, Fns-Cisl e Sapaf hanno quindi ”preso atto dell’impegno formale del capo del governo” e hanno deciso di ”sospendere la prevista manifestazione, con l’obiettivo di calendarizzare subito una nuova iniziativa di protesta qualora, nel giro di due settimane, non dovessero essere soddisfatte le nostre aspettative”.
Di parere opposto i sindacati che invece hanno aderito alla manifestazione: Siap, Silp-Cgil, Coisp, Anfp, Uil Penitenziarti e Pa, Fp-Cgil e Confsal. ”Dall’approvazione della manovra finanziaria, nell’agosto del 2010 – ricordano – il governo ha assunto, in svariate occasioni e in modo ufficiale e ufficioso, l’impegno ad adottare provvedimenti di tutela della specificità del comparto sicurezza e del soccorso pubblico del nostro Paese, ma ognuno di questi impegni e’ stato puntualmente disatteso”. Quindi, aggiungono, ”se il presidente del Consiglio vuole ricostruire questa credibilità, dimostrando che è ancora in grado di assumersi le sue responsabilità istituzionali, non ha altra strada che quella di adottare i provvedimenti per i quali si è impegnato, abbandonando la strada delle semplici promesse”.