ROMA – Dovrebbero essere premi che si ottengono in caso di raggiungimento di determinati obiettivi. Spesso, troppo spesso, sono invece delle integrazioni allo stipendio che con quegli obiettivi prefissati hanno poco o nulla a che fare. Da Genova (dove il caso è esploso perché tra i premiati ci sono dirigenti che hanno preso premi per obiettivi relativi alla messa in sicurezza del territorio in caso di alluvione) a Lecce, passando per Perugia il costume è più o meno lo stesso ovunque: quei premi non vanno ripartiti in base al merito ma vengono spalmati a tutti.
Con risultati spesso surreali, come a Perugia dove, racconta su Repubblica Corrado Zunino, la ragioniera Luciana Lucarelli ha preso 8200 euro di bonus subito prima di andare in pensione solo per aver contato le scrivanie. O come a Lecce, dove un addetto ai servizi informatici, Antonio Esposito, ha preso il suo extra da 9.000 euro nonostante sia stato condannato dalla Corte dei conti a restituire 51mila e 791 euro illegittimamente autoassegnati.
Una cuccagna. scrive Zunino. E non è questione di nord o sud. L’abitudine del tutti premiati c’è a Lecce quanto a Verona, a Perugia come a Genova. Il capoluogo ligure è solo il caso più eclatante perché l’alluvione ha mostrato l’aspetto più grottesco della situazione.
Ma cosa dire di Lecce? Là il comune ha distribuito premi per
un milione e 825mila euro per 17 dirigenti (premi 2013 su 2012). Fanno 107 mila lordi a testa, trentamila in più di Perugia. Il segretario generale Vincenzo Specchia e la dirigente dell’Avvocatura, Maria Luisa De Salvo, che poi è anche capo di Gabinetto del sindaco, guadagnano rispettivamente 143.644 euro l’anno e 133.777 euro. Più 5 euro di buoni pasto ogni giorno. Il dirigente del settore finanziario Giuseppe Naccarelli, condannato nell’aprile 2013 a cinque anni e mezzo e all’interdizione dai pubblici uffici per la questione dei Boc comunali, per i suoi servizi del 2012 è riuscito a prendere stipendio più un premio da 9.110 euro, il massimo possibile. Gli è stato appena bonificato. Il segretario generale Specchia, che porta con sé la delega dell’anticorruzione, dice che il bonus gli andava versato perché due anni fa, processo avviato, non vi era ancora sentenza. E un collega ai Servizi informatici, Antonio Esposito, ha preso il suo extra — 9.000 euro — nonostante sia stato condannato dalla Corte dei conti a restituire 51mila e 791 euro illegittimamente autoassegnati.
Idem a Perugia, dove due dirigenti che non sono riusciti a riaprire dei bagni pubblici hanno comunque intascato il bonus. Ancora Zunino.
i trentasei dirigenti si sono divisi 188mila euro in premi, 5.200 euro a testa in media. Un sei per cento abbondante di aggiunta sul loro stipendio. Obiettivi del 2012, premi sull’anno 2013 bonificati a inizio 2014 (poi, lo scorso giugno, è cambiata giunta: il sindaco elargitore Wladimiro Boccali è andato a casa per far posto al centrodestra). I dirigenti che non hanno raggiunto gli obiettivi hanno preso il premio lo stesso, solo un po’ più magro: sui duemila euro. E gli obiettivi sono i più svariati a Perugia: far riaprire in tempo i bagni pubblici di via Boncambi (risultato non raggiunto anche se affrontato da due dirigenti), celebrare i 50 anni del gemellaggio tra Perugia e Bratislava (le celebrazioni obiettivamente ci sono state e le spese sono state coperte per metà dagli sponsor). Nel Palazzo dei Priori, prodigo con i suoi, un manager pubblico è stato premiato per aver attivato «una nuova procedura periodica di monitoraggio di mozioni e ordini del giorno deliberati dal Consiglio comunale». (…) C’è chi si è impegnato per la «razionalizzazione del servizio di inventario dei beni mobili attraverso l’aggiornamento informatico delle attrezzature presenti nelle strutture». Significa che un dirigente del Personale, nell’occasione la ragioniera Luciana Lucarelli pensionata tre giorni fa, si è presa 8.721 euro come ultimo bonus per aver contato il numero di scrivanie e computer presenti negli uffici.
Poi c’è Verona dove
i manager comunali sono uno sproposito: 58 dirigenti e 177 posizionati, uno ogni dieci comandati. I premi arrivano a 24 mila euro.
E Parma dove alla
vigilia dell’ultimo ferragosto l’amministrazione Pizzarotti ha riconosciuto premi per 53mila euro a otto dirigenti assunti a termine dalla giunta Vignali per i risultati ottenuti nel 2011, con il Comune di Parma avviato al tracollo finanziario e il sindaco Pietro Vignali avviato verso l’arresto (arrivato a inizio 2013).
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