FIRENZE- Con un'eventuale vittoria del Si'
al quesito referendario sulla remunerazione dell'investimento
per il servizio idrico integrato ''saltano gli investimenti
contro gli sprechi e per la depurazione''. Lo ha affermato
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ribadendo nella sua newsletter
settimanale la sua posizione sul referendum del 12 e del 13
giugno.
''Le casse pubbliche italiane – ha dichiarato – non paiono in
condizioni di assicurare gli interventi necessari senza
ricorrere al privato. Faccio un esempio concreto: a Firenze
ancora un terzo dei cittadini non e' collegato al depuratore di
San Colombano, una vergogna autentica contro la quale ho
combattuto appena arrivato. Abbiamo chiuso il progetto, trovato
i settanta milioni di euro necessari e iniziato la realizzazione
del collettore, ma se nessuno ci avesse investito mettendoci i
soldi, come avremmo potuto fare?''.
Renzi, che ha ribadito quindi di votare No al quesito numero 2, ha invece annunciato il
suo Si' agli altri tre quesiti: ''Si' all'abrogazione – ha
scritto – del legittimo impedimento. La giustizia italiana ha
bisogno di una riforma seria, non di leggine fatte ad hoc. Si'
all'eliminazione del nucleare pensato da Scajola e Romani: quel
treno l'Italia lo ha perso venticinque anni fa. Se proprio si
vuol parlare di futuro si abbia il coraggio di sostenere la
ricerca sul nucleare di nuova generazione, tutto da studiare e
da approfondire, un nucleare piu' sicuro e che non lascia scorie
plurisecolari in un Paese che non riesce a smaltire neanche i
rifiuti ordinari come dimostra il caso Napoli. Si' alla gestione
pubblica dell'acqua: in Toscana i miei predecessori hanno scelto
un modello misto che stara' in vigore fino al 2023. Ma l'acqua
e' e deve rimanere un bene comune''.
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