Regione Piemonte, Forza Italia vs Bresso: “Vogliamo anche i loro scontrini”

Regione Piemonte, Forza Italia vs Bresso: "Vogliamo anche i loro scontrini"
Regione Piemonte, Forza Italia vs Bresso: “Vogliamo anche i loro scontrini” (Foto Ansa)

TORINO – Le spese pazze della Regione Piemonte spuntano dagli scontrini all’esame dei magistrati e Forza Italia reagisce in Consiglio: “Dateci gli scontrini dell’era Bresso”. Se Roberto Cota, governatore leghista in carica della Regione, è indagato tra l’altro per aver comprato con i soldi dei contribuenti un paio di boxer, anche Mercedes Bresso, ex governatrice del Pd, è stata iscritta nel registro degli indagati. E proprio contro la Bresso si scaglia Forza Italia, che chiede “l’accesso agli atti dal 2005 al 2010”.

Alessandro Mondo su La Stampa scrive:

Il siluro arriva da Luca Pedrale, capogruppo di Forza Italia: «Questa è la sagra dell’ipocrisia. Chiederò l’accesso agli atti di tutti i rimborsi presentati dai gruppi nella scorsa legislatura». Della serie: muoia Sansone con tutti i Filistei, chi di scontrino ferisce di scontrino perisce. Proposito ribadito da Franco Maria Botta, Fratelli d’Italia, protagonista della gazzarra della settimana scorsa e perciò guardato con sgomento dai consiglieri quando prende la parola. Sarà che manca Bresso, ma tutto fila liscio: «Mi associo alla richiesta di Pedrale». Sollievo generale.

Due le proteste che guidano la “giornata surreale in consiglio, scrive Mondo:

“la prima ad opera di Alia Sharif Aghilla, iscritta al Pd ed ex-consigliere nella nona circoscrizione. Sventola un cartello: «Occupy Consiglio regionale. I vostri rimborsi sono uno schiaffo alla povertà, vergogna». «Iniziativa pilotata», tuona la Lega (Carossa), quando se ne accerta l’identità. I sospetti cadono su Placido, salutato dalla signora, che però nega”.

Il secondo striscione di protesta è quello di Davide Bono, del Movimento 5 stelle, che espone un “Cota mente”. Ma è poi il Pd che “gioca d’attacco”:

“Reschigna chiede le comunicazioni di Cota sull’attribuzione dei fondi comunitari, che penalizzerebbe il Piemonte di 350 milioni; Laus chiama in causa l’assessore Cavallera sulle gare bandite dalla Federazione sanitarie in disarmo. Peccato che il Governatore sia altrove e Cavallera prenda tempo. Sul primo punto prova a rispondere l’assessore al Bilancio Pichetto ma il Pd pretende Cota, accusato di «irresponsabilità». Oliva punta sugli effetti speciali: «E’ come Schettino, quando la nave affonda…». Cerutti, Sel, e Artesio, FdS, chiedono le dimissioni subito. «Dopo il temporale tornerà il sereno», confida Negro, capogruppo Udc: saggezza contadina. Ma il «lapsus» è in agguato: «Evidenziamo le cose belle fatte in Consiglio, non solo i 12 milioni di stipendio al mese…». Franchino, Pensionati, attacca le irregolarità nello schieramento di Bresso. «Siamo preoccupati ma ci dividono le risposte», constata Leo, Ncd”.

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