Brunetta: “Seggi senza Porcellum: sinistra da 340 a 192 destra a 190 da 124”

Brunetta: "Seggi senza Porcellum: sinistra da 340 a 192 destra da 190 da 124"ROMA – Renato Brunetta è scatenato. Obiettivo: elezioni anticipate, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha messo fuori legge il premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale nota come “Porcellum”.
Renato Brunetta, ormai testa d’ariete dello schieramento di Berlusconi è passato all’attaco e ha  chiesto di
“riassegnare agli altri gruppi i 148 seggi ‘abusivi’ della sinistra”.
Secondo Renato Brunetta,
“dopo la sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha bocciato l’attuale legge elettorale, bisogna immediatamente rendere esecutive le indicazioni che sono state date. I deputati eletti a Montecitorio (dove ancora non sono state convalidate le elezioni dello scorso febbraio) grazie al premio di maggioranza, sono di fatto decaduti e i seggi assegnati grazie a quel premio, giudicato illegittimo dalla Consulta, dovrebbero essere riassegnati subito tra gli altri gruppi presenti in Parlamento.
I calcoli consentono di ritenere, lasciando perdere il Senato che mi risulta aver già provveduto alla convalida dei suoi membri, che i deputati di sinistra ‘abusivi’ sarebbero 148 (da 340 scivolerebbero a 192).
Con la redistribuzione dei seggi il centrodestra avrebbe in tutto solo due onorevoli in meno del centrosinistra, situandosi a 190 e guadagnandone dunque 66 rispetto agli attuali 124.
Allo stesso tempo il Pd passerebbe ad esempio da 292 deputati a 165, Sel da 37 a 21″.
Brunetta non definisce l’area del “centro destra” e sembra dare per scontato che tutti ci stiano. Però i suoi conti sono ineccepibili e certamente terrorizzano la sinistra, senza tenere conto, in cso di nuove elezioni, del calo di consensi registrato nel ceto medio dopo i recenti exploit del Governo Letta sulle pensioni.
Sulla nuova legge elettorale, ha detto Renato Brunetta,  essa dovrebbe venire adottata dal Parlamento nella nuova composizione a seguito della ridefinizione dell’assegnazione dei seggi o dal governo con un decreto-legge di emergenza limitato a tamponare la situazione in vista dell’elezione di un nuovo Parlamento legittimo cui spetterebbe di riesaminare la questione.

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