ROMA – Renzi boom: l’ha votato 1 M5S su 10, 450mila di Forza Italia, metà montiani... Le prime analisi sui flussi elettorali, cioè sui travasi di voti da un partito all’altro nel confronto con le politiche 2013, aiuta a spiegare la clamorosa affermazione del Pd trascinato da Matteo Renzi, che ha allargato il recinto elettorale di centrosinistra tradizionale, andando a pescare tra i delusi delle liste concorrenti e contenendo la disaffezione al voto (in termini assoluti cresciuta del 17%). Renzi ha guadagnato 2 milioni e mezzo rispetto a Bersani (ma con un bacino elettorale più ristretto): l’80% di chi lo aveva votato nel 2013 (6,6 mln su 8)) ha confermato la scelta, il 20% si è disperso tra astensioni, Grillo e Tzipras.
Ma ha aggiunto 4 milioni 570 mila nuove adesioni: 1.270 mila consensi da Scelta civica, 750 mila riconquistati ai grillini, 450 mila dal Pdl, qualcosa da chi si era astenuto.
Un elettore M5S su 10 ha votato Renzi. Gli elettori M5S si sono dimostrati i meno fedeli: metà di loro non ha rinnovato la scelta, ingrossando principalmente le statistiche dell’astensionismo. 750 mila grillini (dati Swg per Sky Tg24), praticamente uno su 10 ha optato stavolta su Renzi.
Delusi di Forza Italia. Anche In Forza Italia l’indice di fedeltà è bassissimo; più di un quarto degli elettori 2013 (1.750 mila) ha preferito astenersi, 450 mila scelgono il Pd, poco più del 10% gli altri partiti di area (Ncd, Fdi, Lega).
Centro cannibalizzato da Renzi. Scompaiono i montiani. Alla fine della parabola di Mario Monti, resterà il suo contributo decisivo per traghettare i voti di Scelta Civica verso il nuovo Partito Democratico. Insieme a Fare e Centro democratico, aveva preso circa 3.372.000 voti alle politiche: ne ha persi 3 milioni, di cui quasi la metà in direzione Renzi.
I commenti sono chiusi.