ROMA – “Cambieremo l’Italia”. “Occorre che gli annunci sulle riforme vengano concretizzati, l’Italia non può restare prigioniera di corporativismi e conservatorismi”. Da una parte il premier Matteo Renzi che auspica un’aria di cambiamento per l’Italia, dall’altra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che dice stop ai conservatorismi e invita Renzi a concretizzare gli annunci sulle riforme.
Renzi ha parlato dalla California, dove ha iniziato il suo mini-tour americano che lo porterà anche a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite e a Detroit per la visita allo stabilimento Fiat Chrysler. Il capo del governo ha parlato davanti a una platea di fondatori di 150 start up di origini italiane a San Francisco, che ha definito “la città del futuro”, mentre “il rischio dell’Italia è di città straordinariamente belle ma città del passato”. E per questo, ha sottolineato “la nostra scommessa è trasformare noi stessi, gelosi del passato e innamorati del futuro”. “La straordinaria chance è smettere di piangersi addosso, io sono consapevole che alcune cose vanno cambiate in modo violento ma se voi non ci mettete la forza delle vostre idee e il cervello non si va da nessuna parte”.
Renzi quindi spiega che “serve una rivoluzione sistematica In Italia. Se non lo facciamo non saremo mai un Paese normale”. Nella culla dell’information technology, il premier ha preso l’impegno di cambiare la pubblica amministrazione attraverso l’informatica “per cancellare la parola certificato e avere un amministrazione come una nuvola, cambiando il rapporto tra cittadini e burocrazia”. Tuttavia, ha aggiunto, “il cambiamento è impossibile con una testa striminzita e ripiegata sul passato. Poi è vero che servono le riforme ma anche le idee e io sono qui ad ascoltarvi”.
A pochi minuti di distanza da Matteo Renzi ha poi parlato Giorgio Napolitano: “L’Italia non può restare prigioniera di corporativismi e conservatorismi“, ha detto il presidente della Repubblica alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico al Quirinale.
“Specialmente in Italia – è il monito di Napolitano – dobbiamo rinnovare decisamente le nostre istituzioni, le nostre strutture sociali, i nostri comportamenti collettivi. Non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie”.
E, per il presidente, è inutile “sbraitare contro la Ue per uscire da crisi“. “Oggi – ha spiegato Napolitano – non solo l’Italia ma tutta l’Europa sono alle prese con una profonda crisi finanziaria, economica, sociale. E fanno fatica a uscirne. Possono uscirne, l’Italia e l’Unione europea, solo insieme, con politiche nuove e coraggiose per la crescita e l’occupazione, dirette soprattutto e più efficacemente ai giovani”.
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