ROMA – Matteo Renzi ha aperto la giornata politica con una lunga intervista ad un giornale a lui semi-ostile come il Fatto Quotidiano. Intervista nella quale il segretario pd ha lanciato tre proposte al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: insieme in Parlamento piddini e grillini possono riscrivere la legge elettorale, la riforma del titolo V della Costituzione e legiferare sui diritti civili.
Beppe Grillo ha chiuso la giornata politica chiudendo la porta in faccia a Renzi.
Grillo non ha risposto direttamente al sindaco di Firenze. Ci ha pensato il nuovo capogruppo alla Camera Federico D’Inca’, che ha inviato un sms a tutti i deputati a 5 stelle:
«Non cedere alle provocazioni di Renzi su media, le risposte verranno date dai capogruppo M5S nelle sedi opportune. Grazie. F.D’Inca’».
L’ordine di scuderia interno a M5S quindi è quello di non rispondere a Renzi, replicando lo schema attuato 10 mesi fa con Pier Luigi Bersani: chiusura a riccio per rosicchiare voti e credibilità al Pd a colpi di “noi e loro”.
Queste in sintesi le proposte di Renzi a Grillo:
Legge elettorale: decidere tra modello di legge elettorale alla spagnola, Mattarellum rivisitato, doppio turno di coalizione dei sindaci.
Riforma del Titolo V della Costituzione per restituire allo Stato competenze oggi regionali come l’energia,
trasformazione del Senato in una Camera delle autonomie con l’obiettivo di risparmiare un miliardo tondo di soldi alla politica,
aggiornamento della normativa in tema di adozioni,
superamento della Bossi-Fini,
estensione delle unioni civili, leggi matrimonio gay.
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