MILANO – Serve “una violenta lotta alla burocrazia”. Il premier Matteo Renzi, in visita al Salone del Mobile di Milano ha rilanciato sulle riforme e si è detto ottimista sul futuro ma non molla sul taglio degli stipendi dei manager pubblici. L’aumento dello loro retribuzioni in questi anni “è inaccettabile”. “Loro cercheranno di farcela pagare”, ma il premier tiene il punto: “Su questa vicenda andiamo avanti fino alla fine. Se non ce la facciamo, vuol dire che non siamo stati bravi e capaci. In Italia non c’è mai responsabilità, sono tutti bravi a trovare degli alibi”. E ha dato appuntamento alla platea fra un anno: “Da qui a un anno o ci sono dei risultati o siamo dei chiacchieroni”.
Dal palco della manifestazione fieristica di Rho Renzi ha detto:
“Vedo un’Italia viva che ce la può e ce la deve fare a patto che si prendano impegni precisi. Il primo di questi è una violenta lotta contro la burocrazia per rilanciare le imprese e l’economia. I politici devono cominciare da loro stessi”. Le riforme, ha aggiunto il premier, “vanno portate avanti fino in fondo”.
Intercettato dai cronisti, il premier ha poi risposto all’ennesimo attacco da parte del leader del Movimento 5 Stelle che oggi accusava la Rai di fare campagna elettorale per il Pd:
“Tutti i giorni Beppe Grillo mi attacca e discute di ciò che faccio. Sta diventando come i vecchi politici di una volta. Noi – ha sostenuto Renzi – facciamo proposte per il paese mentre Grillo attacca gli altri. Noi stiamo tra la gente e lui guarda i sondaggi. E’ una strategia che magari funziona ma il mio compito è stare nell’Italia che funziona come “Vinitaly”, il salone del mobile e l’Expo. Mentre loro stanno sempre più tra gli addetti ai lavori”.
Per quanto riguarda le nomine ai vertici delle aziende pubbliche il premer assicura che lunedì sarà il giorno decisivo. “Aspetto il rientro del ministro Padoan da Washington e lunedì il governo presenterà i nomi”, ha detto.
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