ROMA – Matteo Renzi senza mediazioni alla assemblea nazionale dei circoli Pd, tenuta a Milano il 30 giugno e il primo luglio:
1. “Io rispondo a chi ha votato alle primarie, non ai capi corrente, alle primarie non ai caminetti. Mettetevelo in testa. Lo dico con un sorriso ma con forza: salutatemi i caminetti. Si sono fatte le primarie non perché non sapevamo cosa fare. Decide la gente, non i capo corrente”. “Io rispondo alle primarie, non rispondo ai caminetti. Mettetevi l’anima in pace”. Rivendica il successo del suo Governo e di Gentiloni sul piano della occupazione. In parte è vero, in parte dipende dalla congiuntura, ma tant’è le cose stanno così: “Da qui a fine legislatura rischiamo di arrivare a un milione di posti di lavoro” grazie al Jobs act. “E poi cosa diranno?”. Lo dice Matteo Renzi all’assemblea nazionale dei circoli Pd, parlando del Jobs act.
2. A chi gli dice “di essere più inclusivo”: “Essere inclusivo non significa mettere d’accordo” le correnti “per i posti in lista, significa stare in mezzo alla gente”. “Non ho nostalgia dei tavoloni dell’Unione” con “quel meccanismo lì l’Italia si è bloccata”, ha detto Renzi, replicando, senza nominarlo a Romano Prodi che ha detto che “Per dare stabilità si devono fare accorpamenti”. Ignorando, pare, che proprio grazie alla instabilità delle coalizioni lui, proprio lui, è caduto 2 volte.
3. “Fuori del Pd non c’è la vittoria della sinistra di lotta e di governo, c’è la sconfitta. Chi immagina di fare il centrosinistra senza il Pd vince il premio Nobel della fantasia ma non raggiunge alcun risultato concreto”.
4. “Noi siamo in un momento in cui la politica italiana sembra improvvisamente in mano alla nostalgia, ci raccontiamo un passato meraviglioso che non è mai esistito. C’è un sacco di gente che riscrive il passato, noi invece vogliamo scrivere il futuro e vi propongo un percorso che superi la nostalgia”.
5. “Se tu attacchi il Pd, stai attaccando l’unica diga che c’è in Italia contro i populisti. Non sono preoccupato per me, ma io difendo questa comunità di donne e di uomini. Fuori dal Pd non c’è la rivoluzione leninista, ma la Lega e i 5 stelle. Non c’è la vittoria della sinistra di lotta e di governo”.
Renzi poi annuncia: “Quando il 24 settembre chiuderà la Festa de L’Unità nazionale di Imola, noi saliamo su un treno per 5 mesi. Andremo in tutte le province d’Italia. Il treno è in preparazione, ci sarà una carrozza per i social, ci sarà una carrozza per gli incontri con la realtà del territorio”.