ROMA – Riforma Senato, oggi si vota il testo Boschi e un odg. per modificarlo. Oggi in Commissione Affari Costituzionali approda il testo dell’accordo per la riforma del Senato: è previsto il voto ma su quale testo è arduo stabilirlo. Perché da una parte il Governo vuole un sì a quello del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi prima di procedere a eventuali modifiche in Aula, dall’altra i relatori parlamentari dei partiti vogliono garanzie formali che per quelle modifiche ci sia lo spazio necessario alla discussione. “Testo sbagliato, approviamolo” è il caustico titolo de Il Manifesto. In Senato, ricordiamo, i numeri della maggioranza sono ridotti all’osso per ottenere il via libera.
I punti di frizione sono i criteri di scelta dei senatori (il Governo non vuole eletti, in Parlamento c’è un asse forte che vuole l’elezione diretta), il numero dei senatori designati dal Capo dello Stato (21 dice il testo Boschi, troppi dice chi è contrario), la proporzionalità rispetto ai territori (Lombardia e Molise non possono esprimere lo stesso numero di delegati).
Una mediazione (tra l’intransigenza del ministro e le esigenze parlamentari) potrebbe condurre a un doppio voto oggi in Commissione: prima si vota un ordine del giorno (il cosiddetto odg. pilotato) con le modifiche concordate da proporre stamattina ai capigruppo, quindi si vota il testo Boschi.
Bisogna però ancora verificare quali sono i confini dello spazio di mediazione, quali modifiche accogliere. Un testo che accogliesse poche modifiche prenderebbe in considerazione il quorum del Senato per eleggere il Capo dello Stato e l’elezione indiretta dei senatori. Un testo un po’ più ampio potrebbe considerare il listino bloccato per l’elezione dei senatori contestuale alle Regionali proposto da Calderoli. Un testo amplissimo farebbe posto anche al presidenzialismo sostenuto da Berlusconi (c’era stata un’apertura in merito di Renzi) ma sarebbe davvero troppa carne al fuoco. Alle 11 di oggi si conoscerà l’esito delle trattative che vanno avanti da tutta la notte.
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