ROMA – I deputati della minoranza del Pd hanno chiesto di essere sostituiti per le votazioni degli emendamenti, essendo in dissenso ma non volendo mandare “sotto” il governo e i relatori.
Giuseppe Lauricella, deputato Pd, primo firmatario dell’emendamento che mandando il governo sotto ha eliminato dal ddl la possibilità che il Presidente della Repubblica nomini cinque senatori, ha deciso di non partecipare più ai lavori. La protesta nasce dall’annuncio, in una riunione che si è tenuta venerdì sera, 12 dicembre, che alcuni deputati Pd presenteranno in Aula un emendamento per ripristinare la nomina da parte del Capo dello Stato.
“Se si intende sovvertire con arroganza ciò che non piace, allora in aula c’è il liberi tutti. O si rispettano tutte le scelte operate o le determinazioni parziali non valgono”.
Quanto al nodo dei senatori a vita, una riunione dei parlamentari Pd è in corso a Montecitorio.
Sul punto Lauricella ha presentato un emendamento anche all’articolo 39 del testo che riguarda le disposizioni finali della riforma. Prevede che con l’entrata in vigore della legge costituzionale cessino dalla carica anche gli attuali senatori a vita.
“Per coerenza – spiega – con la natura territoriale e gratuita del nuovo Senato che si intende adottare”.