ROMA – Immigrati che arrivano a Roma “senza preavviso”, lamenta il sindaco di Roma Ignazio Marino, e che portano Hiv e tubercolosi. L’allarme lo lancia lo stesso sindaco-medico in una lettera indirizzata al ministro dell’Interno Angelino Alfano e a quello della Salute Beatrice Lorenzin. Il fatto, scrive Marino, è che questi immigrati arrivano a Roma, dopo essere sbarcati con mezzi di fortuna in qualche porto del Sud, portando malattie pericolose.
L’allarme c’è, ed è anche notevole: a Roma arrivano immigrati, spesso con pericolose patologie infettive, senza che nessuno sappia nulla e che la cosa venga comunicata ai cittadini.
In particolare il sindaco ha espresso ai ministri la sua preoccupazione per “le loro condizioni igienico-sanitarie e per la mancanza di controlli e assistenza”.
“Durante la scorsa notte, sono giunti a Roma dalla città di Taranto, senza alcun preavviso, numerosi cittadini provenienti del Corno d’Africa – scrive nella lettera Marino – Come noto, nella città di Roma si registra una crescente presenza di persone provenienti dal Nord Africa, in particolare in seguito alla cosiddetta “primavera araba”; tali persone vivono in precarie condizioni igienico-sanitarie, anche per la difficoltà di assicurare misure di assistenza successive agli interventi di prima accoglienza”.
“Il recente episodio mi induce, nella veste di Autorità garante della salute pubblica a livello locale – aggiunge – ad esprimere le mie preoccupazioni in relazione a possibili emergenze igienico-sanitarie, considerato anche che, come noto, nelle zone di provenienza dei nuovi immigrati vi è una presenza elevata dei ceppi del bacillo della tubercolosi multiresistente alla terapia antibiotica, oltre che di casi di infezione di HIV e di altre temibili malattie infettive“.
“Ritengo, pertanto, assolutamente urgente e necessario l’istituzione di presidi territoriali per eseguire screening di tipo medico, che possano, da un lato, rassicurare gli immigrati circa le loro condizioni di salute e, dall’altro, tranquillizzare la comunità che li riceve. Ciò – conclude Marino – favorirebbe senz’altro un clima di maggiore serenità e di accoglienza, che non può prescindere da condizioni di sicurezza sanitaria”.
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