GENOVA – Rosario Monteleone, presidente del Consiglio regionale della Liguria. Monteleone, accusato di aver presentato richieste di rimborsi senza i relativi giustificativi, si è presentato a sorpresa in aula. “Mi hanno pugnalato alle spalle colpendo vigliaccamente- ha detto -. Ma il tempo è signore”. Monteleone diventò celebre a livello nazionale durante le elezioni del presidente della Repubblica per via delle sue dimensioni “oversize”. In quella occasione, prese anche 15 voti.
“Me ne vado consapevole, con l’amarezza di sapere che qualcuno mi ha voluto vigliaccamente colpire alle spalle, immaginando di fare una furbata – ha continuato Monteleone -. Non posso che essere amareggiato e deluso, ma sapendo che il tempo è signore”.
Monteleone (eletto nelle file dell’Udc), protagonista insieme a Claudio Burlando dell’ alleanza politica che sostiene in Regione Liguria la maggioranza di centrosinistra, era presidente del Consiglio dal 2010.
“Mi dimetto – ha aggiunto – per la tranquillità di tutti, a cominciare da quella della mia famiglia. Sono da giorni sotto la gogna mediatica, immeritatamente, per due fatture che ho regolarmente rimborsato con gli interessi legali. I conti fino a prova contraria quadrano fino all’ultimo euro. Mi rendo conto di avere grandi responsabilità. La più grande è quella di padre”.
“Sono certo che si tratti di un grosso malinteso, in 30 anni di onesta carriera politica ho anche venduto come amministratore pubblico beni pubblici per migliaia di milioni, e mai sono stato sfiorato da dubbi”.
Monteleone è indagato dalla Procura di Genova per peculato e falso in scrittura privata insieme con il capogruppo dell’Udc, Marco Limoncini, per spese effettuate con i fondi pubblici del partito. I due avevano ricevuto un avviso di garanzia il 18 ottobre scorso dal pm Francesco Pinto nell’ambito di una inchiesta sulle spese del Consiglio regionale che ha portato già ad altri avvisi di garanzia.
Secondo l’accusa, ci sarebbero stati ammanchi di circa 120 mila euro durante l’esercizio 2010-2012. Trentaduemila euro sarebbero stati distratti dai conti della presidenza del Consiglio e contestati a Monteleone. Altri 82 mila distratti dalle casse del gruppo Udc, per i quali a vario titolo sono chiamati a rispondere sia Monteleone che Limoncini.
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