Salone del Libro, autrice di “Io sono Salvini” allo stand Feltrinelli. Le cantano “Bella Ciao”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 11 Maggio 2019 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA
Salone del Libro, autrice di "Io sono Salvini" allo stand Feltrinelli. Le cantano "Bella Ciao"

Salone del Libro, autrice di “Io sono Salvini” allo stand Feltrinelli. Le cantano “Bella Ciao”

TORINO – È durata meno di mezz’ora la visita al Salone del libro di Chiara Giannini, l’autrice del libro “Io sono Matteo Salvini” edito da Altaforte, casa editrice estromessa dalla kermesse dopo che il suo fondatore si è professato fascista. Giannini, con il suo libro in mano, ha fatto un veloce giro tra gli stand. Un visita accolta con indifferenza dagli editori e dai visitatori del Salone, fino a quando non si è fermata a fare qualche foto dinanzi allo stand della Feltrinelli. E’ partito un breve battibecco con una visitatrice che le ha chiesto di “rispettare la storia della casa editrice milanese”. Uno standista di Feltrinelli, seguito da alcuni visitatori, ha intonato “Bella Ciao”.

A farli infuriare il fatto che l’autrice si sia messa in posa proprio dinanzi ad un cartellone di Inge Feltrinelli. “La signora Inge Feltrinelli è morta da un anno e non mi sembra proprio il caso di venire a fare propaganda davanti alla sua fotografia. È stata una provocazione”, ha detto l’uomo. “Ho intonato Bella Ciao perché sono un antifascista, sono un democratico, aggiunge. Penso che abbiano sbagliato a escluderli, ma non sono d’accordo di venire a provocare davanti a Feltrinelli e di mettersi davanti a Inge. Io la conoscevo”. “Questa è la democrazia, viva la democrazia”, ribatte Chiara Giannini di fronte alle persone che intonano la canzone partigiana.

“Ho vissuto questa vicenda molto male – ha poi spiegato Giannini – Io sono una giornalista apolitica che ha scritto un libro normalissimo, che non parla di fascismo. Ma si è innescata una polemica sterile e vergognosa”. “Credo ci sia una piccola minoranza in Italia che non si vuole rendere conto che è finita l’età dell’imposizione culturale di un certo tipo. È gravissimo vietare la presentazione di un libro e censurarlo. Quando si arriva a bruciare un libro come all’epoca dei roghi vuol dire che abbiamo fatto davvero tanti passi indietro”.

“Qualcuno dell’intellighenzia di sinistra italiana mi ha criticato. Cristian Raimo ha fatto una sorta di lista di epurazione di alcuni colleghi che sono del tutto indipendenti. La decisione di estromettere Altaforte viene da alcune persone di quell’ambiente che si sono schierate”, aggiunge Chiara Giannini. (Fonte: Ansa)