San Germano Vercellese, sindaco leghista: “Multe a chi affitta casa di nascosto ai migranti”

La sindaca di San Germano Vercellese Michela Rosetta
San Germano Vercellese, sindaco leghista: “Multe a chi affitta casa di nascosto ai migranti”

VERCELLI – Se affitti casa ai migranti senza comunicarlo al Comune rischi una multa da 150 fino a 5mila euro. Questa l’ordinanza firmata dal sindaco della Lega Nord Michela Rosetta a San Germano Vercellese, che chiede a chi sottoscrive accordi per ospitare migranti di comunicarlo entro 15 giorni agli uffici del Comune. Un provvedimento che, sottolinea il sindaco leghista, non è per fare cassa ma per difendere i propri cittadini.

La Rosetta punta il dito contro le scelte della precedente amministrazione di sinistra, dicendo che la sua comunità ha pagato caro il prezzo di una politica “scellerata” che l’ha portata ad una “situazione talmente degenerata da far sì che San Germano Vercellese era conosciuto a livello nazionale come il paese degli extracomunitari”. Nell’ordinanza firmata dalla Rosetta si legge:

“Il sindaco non è solo esattore di tasse e tributi, ma difensore, del territorio e dei propri concittadini, che non possono essere intimoriti, intimiditi o condizionati. La problematica relativa all’immigrazione/invasione o esodo di massa delle popolazioni (africane e non solo) interessa l’intera comunità, ormai spaventata per qualsivoglia accoglienza di cittadini immigrati”.

Intervistata da Monica Coviello per Vanity Fair, la Rosetta spiega che vuole scoraggiare l’accoglienza dei profughi, che il sindaco chiama “clandestini”, nel suo paese di 1800 abitanti e spiega come è nata la sua ordinanza:

“«Tutto è nato da riunione in prefettura del 3 agosto. Il prefetto ci ha presentato un progetto di “accoglienza diffusa”, in cui chiede ai Comuni di ospitare, ciascuno in base alla propria capienza, i clandestini. Ho detto subito di no, che non avrei accolti per una questione di buon senso».

Cioè?
«Non sono persone con status di profughi, ma clandestini: non so chi mi metto dentro il paese. Se poi prendo dei minori, ci divento anche il tutore. Se non è lo stato che difende i confini, lo faccio io, che sono stata votata in modo democratico. Noi di San Germano siamo gente contadina che vuole vivere del suo, pagando le tasse. Non vogliamo problemi, e queste persone ne creano. Creano anche costi, che nel nostro caso devono essere ripartiti su un Comune piccolo».

Ha deciso immediatamente?
«Ovvio. Non ho detto neanche un “ni”: ho detto no. Il buonsenso mi dice di difendere il territorio. Questa delibera è il mio modo di dire agli italiani: “Tu qua questi non li metti, non metti in una casa privata dei clandestini. Stai lucrando su persone che non sappiamo chi siano, cosa facciano e dove vadano, e mi crei problemi sociali e amministrativi”»”.

E a chi l’accusa di razzismo, Michela Rosetta risponde:

“«Mi sembra un utilizzo improprio della parola: il mio non è razzismo. Se viene considerato tale, allora significa che non esiste la democrazia, perché vuol dire che io non posso pensarla in modo diverso dagli altri. Io non mi sento razzista, mi sento una persona altamente altruista, con un grande senso civico e che ragiona in modo democratico. E, in verità, mi sento anche un bravo amministratore, per i risultati che ho ottenuto per la mia comunità, che è la mia famiglia».

Però è stata contestata anche una sua decisione di vietare parco giochi e mensa scolastica ai figli dei suoi compaesani che non pagavano le tasse.
«Lo so, è stata una delibera che ha fatto scalpore, ma abbiamo avuto un incremento del pagamento delle tasse del 30%: anche prendere posizioni controcorrente può dare risultati»”.

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