Sentenza Usa: uccidere un nazista non è reato

Amber Cummings

Uccidere un nazista non è reato. Almeno non nel Maine e non per il giudice Hjelm Jeffrey. Giudice che ha deciso di non far fare un solo giorno di galera ad Amber Cummings, una donna di 32 anni che il nove dicembre del 2009 ha atteso che il marito, James Cummings, si addormentasse per sparargli due colpi calibro 45 e farla finita con lui.

Omicidio sì, ma reato no. Perché i poliziotti hanno trovato in casa armi, perfino una piccola quantità di “uranio sporco” utilizzabile in teoria per un mini ordigno. Oltre alle armi, documenti che provavano l’attività di James: organizzazione e propaganda nazista, organizzazione e propaganda terrorista.

James Cummings

E perché i poliziotti hanno anche accertato che la figlia di nove anni dei Cummings era stata sottoposta dal padre a molestie sessuali. Dunque, nazista, terrorista e pedofilo.

Al giudice la madre aveva detto: «La mia prima decisione era per il suicidio, volevo ammazzarmi, ma come potevo lasciare la bambina sola con lui?». Il giudice le ha dato ragione, non poteva. E quindi uccidere un nazista, almeno quello il “nazista James” non è reato.

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