Sfiducia a Bondi, la mozione in aula a fine gennaio. Il ministro: “Farsa umiliante”

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Bondi

La mozione di sfiducia al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi arriverà in aula a Montecitorio a fine gennaio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.

Il diretto interessato ha parlato di «farsa indecorosa e umiliante». «La sfiducia non passerà» , ha commentato il ministro per l’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi. Per il Pdl la mozione, come ha spiegato Daniele Capezzone, è «un errore politico ingiustificabile da parte di chi l’ha presentata».

Francesco Rutelli ha detto che «l’Api voterà sì alla fiducia», auspicando tuttavi a che il Terzo Polo «predisponga un’autonoma e motivata mozione di sfiducia» contro il ministro dei Beni Culturali.

E il Terzo Polo cosa farà? Se il leader di Fli Gianfranco Fini ha incontrato Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa, non sembra abbiano parlato di sfiducia a Bondi.  «La riunione di stamani non era una riunione del Terzo Polo, e non si è parlato della mozione di sfiducia al ministro Bondi» ha precisato poi il portavoce del leader di Montecitorio, riferendosi alle parole del ministro che aveva detto: «Se fosse vero che nel corso dell’incontro svoltosi questa mattina nell’ufficio del presidente della Camera, non solo si è discusso di “mettere a punto le prossime mosse del Terzo Polo dopo la ripresa parlamentare”, ma addirittura la posizione da assumere sulla mozione di sfiducia presentata dal Pd nei miei confronti, considererei anche questa vicenda come una grave mancanza di rispetto». Poi in una nota Bondi ha detto: «Mi verrebbe da ridere se non dovessi sopportare questa farsa indecorosa e umiliante. Apprendo che Casini ha delegato Rutelli e Buttiglione, impareggiabili ministri dei Beni Culturali, grazie ai quali la gestione del nostro patrimonio storico artistico ha raggiunto risultati insuperabili, di decidere il voto sulla mozione di sfiducia individuale presentata contro di me dal Pd. Rutelli, tuttavia, – aggiunge Bondi – dall’alto della propria indiscussa autorevolezza nella gestione dei beni culturali, ha già anticipato il suo verdetto inappellabile: pollice verso nei miei confronti. Lombardo amministratore ed esponente politico di indiscussa probità, si esprime in merito con la consueta delicatezza».