Sondaggi elezioni: Pd-Sel vincono, Grillo giù, Berlusconi e Monti “fattori x”

Foto Lapresse

ROMA – Sondaggi: Pd-Sel tra 35% e 40%. Grillo in calo (16-17%), Pdl sulla stessa quota. E Monti? “Non gli conviene candidarsi perché prenderebbe meno del suo consenso personale”. Ergo, Berlusconi e Monti alleati? Possibile (perché l’offerta reale c’è), ma impensabile (perché Monti dice che hanno due idee troppo diverse). Impensabile anche perché a Monti non conviene. Se è vero, come dice Piepoli, che il suo gradimento è al 51%, perché dovrebbe mettere la faccia su uno schieramento che difficilmente potrà ottenere la maggioranza?

I principali sondaggisti italiani “danno i numeri” a 2 mesi dal voto delle elezioni politiche. Numeri riassunti da Dino Martirano sul Corriere della Sera.

I calcoli di cui parla l’articolo sono tratti dalla media dei sondaggi di Alessandra Ghisleri (Euromedia Research), Nicola Piepoli (Demos) e Renato Mannheimer.

Centrosinistra

La coalizione che mette insieme Pd e Sel sarebbe sul 35-40%. Numeri che le consentono di essere il primo raggruppamento su base nazionale ma che difficilmente potrebbero garantire una maggioranza al Senato (anche se qui il premio di maggioranza si assegna su base regionale). Proprio a proposito di Regioni, Piepoli individua quelle che secondo lui saranno decisive: Lombardia, Veneto, Lazio, Sicilia.

Centrodestra

Attualmente il Pdl vale circa il 16-17%. Su questo dato concordano pressoché tutti gli istituti di ricerca.  Con Berlusconi candidato premier potrebbe puntare verosimilmente a un massimo del 25%. Ma ci sono almeno altri 2 fattori da considerare: la scissione degli ex An (per Ghisleri vale circa il 6-7%) e l’eventuale candidatura di Monti. Se Monti accettasse l’offerta di Berlusconi di guidare il centrodestra, i consensi che potrebbe guadagnare tutta la coalizione sono difficilmente individuabili.

Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, che nelle ultime settimane aveva toccato punte del 20%, adesso è sceso intorno a quota 16-17%. Colpa, concordano i sondaggisti, della gestione di Grillo, soprattutto dopo l’epurazione dei dissidenti Federica Salsi e Giovanni Favia.

Monti

E Monti? Secondo Piepoli non gli conviene candidarsi: “Il presidente del Consiglio già oggi ha il 51% dei consensi tra gli italiani mentre Bersani e Berlusconi si fermano, ciascuno, al 25%. Perché, allora dovrebbe, candidarsi per ottenere 50 deputati?”. Ma quanto vale realmente il “brand Monti”? Secondo Mannheimer, se guidasse una coalizione di “moderati” (da Casini a Montezemolo per intendersi) potrebbe prendere tra il 15% e il 20%.

Indecisi

Il partito degli indecisi si è ridotto di circa 10 punti percentuali nelle ultime settimane (dal 40-42% al 30-35%). Evidentemente gli italiani hanno “voglia di elezioni”.

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