Sos decreti attuativi: Governo sommerso dagli arretrati, alcuni fermi a Monti

Sos decreti attuativi: Governo sommerso dagli arretrati, alcuni fermi a Monti
Sos decreti attuativi: Governo sommerso dagli arretrati, alcuni fermi a Monti

ROMA –Sos decreti attuativi: Governo sommerso dagli arretrati, alcuni fermi a Monti. “Dagli 889 ereditati siamo passati a 543 in cinque mesi. 45 decreti negli ultimi cinque giorni”: parliamo di decreti attuativi (quelli che rendono effettive le leggi deliberate dai governi) e dell’orgogliosa rivendicazione del ministro Maria Elena Boschi via twitter. Il ministro non ha tutti i torti, perché il Governo Renzi appare un fulmine rispetto ai predecessori, ma il problema resta eccome, anzi “quelli arretrati totali sarebbero 1.155, quelli arretrati da attuare in tutto 546” (Il Messaggero). Se paragoniamo il Governo a un ufficio, diremmo che scrivanie e scaffali sono gravati da un gigantesco arretrato. Del resto per attuare un provvedimento del decreto pomposamente chiamato “cresci-Italia” del governo Monti c’è voluto di più che rimettere in linea di galleggiamento la Costa Concordia.

Novecentodiciannove giorni, solo dieci in meno di quanti ce ne sono voluti per compiere l’impresa della Concordia, non sono bastati per approvare il decreto attuativo dell’articolo 64 comma due di quel provvedimento. C’era da mettere attorno a un tavolo il ministero degli Affari regionali e il Coni, e poi ottenere il via libera del ministero del Tesoro, per decidere come spendere 23 milioni di euro per ristrutturare impianti sportivi o costruirne di nuovi in tutta Italia. Niente da fare. (Andrea Bassi, Il Messaggero)

Sul fronte dei decreti attuativi il governo Renzi ha ereditato dai suoi predecessori Monti e Letta un fardello non indifferente: al 18 giugno, secondo l’Ufficio per il programma di governo, sommando gli ultimi tre esecutivi mancano all’appello ben 812 provvedimenti attuativi (334 ‘lasciati’ da Monti, su 846 emanati, 345 da Letta su 457). L’attuale esecutivo a metà giugno ne doveva già predisporre ben 133 (il 16% del totale mancante). L’esecutivo, che comunque, come ha sottolineato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, sta portando avanti le riforme “a una velocità mai vista”, ha prodotto, sempre al 18 giugno, 33 provvedimenti legislativi pubblicati in Gazzetta Ufficiale, solo nove delle quali, però, non rinviano a norme di secondo livello. Il decreto Irpef del governo Renzi ha ben 38 provvedimenti di attuazione previsti, di cui fino ad oggi 14 adottati, mentre per altri undici sono già scaduti i termini.

I provvedimenti per i quali i termini sono scaduti si contano a centinaia. Tanto che nella prima bozza del decreto sulla Pa, Renzi aveva imposto una norma che rendesse «perentori» invece che semplicemente «ordinatori» questi termini. Dal testo finale il comma è scomparso e da molti è stato letto come una prova di forza della burocrazia. Ma il governo ci ha messo una pezza nel disegno di delega, dove ha introdotto dei super-poteri per Palazzo Chigi sull’attuazione con un potere sostitutivo dei ministeri. (Andrea Bassi, Il Messaggero)

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