ROMA – Sono esclusi dall’applicazione del decreto legge sulla ‘spending review’ ”la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale e il Parlamento”. E’ quanto si legge nella bozza del provvedimento. Si tratta di organi che hanno una autonomia, che si estende anche agli aspetti economici, riconosciuta a livello costituzionale.
”Il commissario e’ tenuto a presentare entro 15 giorni dalla nomina un cronoprogramma al consiglio dei ministri” sulla ‘spending review’. E’ quanto si legge nella bozza del decreto legge, 14 articoli in tutto, che fissano le norme per procedere alla revisione della spesa. La durata dell’incarico non potra’ superare un anno.