ROMA – Per l’addio al Partito Democratico ha scelto la periferia e il circolo di Centocelle, quello dove sono le sue “radici”. Piero Fassina lascia il Pd, e segue un altro ex Dem, Pippo Civati che il partito lo ha abbandonato qualche mese fa. L’annuncio è arrivato in conferenza stampa, alla presenza anche di Civati, 24 ore dopo aver riconsegnato la tessera:
“L’ho fatto in un circolo della periferia romana perché lì sono le mie radici, le persone che dobbiamo rappresentare e le persone a cui devo dare risposte”.
Fassina spiega che almeno per ora, non passerà all’opposizione: “Cercheremo di confrontarci con i contenuti perché le riforme servono ma il cambiamento non è necessariamente positivo”. Poi ha spiegato come anche con Sel “incroceremo i percorsi nelle prossime settimane”.
Anche nel giorno del saluto Fassina (insieme a lui lascia il partito anche Mirella Gregori) attacca Matteo Renzi. E lo fa sulla riforma della scuola:
“La scelta di mettere la fiducia sul ddl scuola è una scelta grave e insostenibile per il Pd. Servivano 4 correzioni profonde per migliorare il ddl sulla scuola e invece questo non è avvenuto. Si è messa la fiducia, si è chiusa ogni possibilità di dialogo e si è voluta fare l’ennesima forzatura. La scuola è solo l’ultimo passaggio di una vicenda che ha compreso la delega lavoro e il cosidetto Jobs act, non abbiamo condiviso le riforme costituzionali e legge elettorale e infine, l’ultimo passaggio di una progressiva regressione, quello della scuola”.