ROMA – Il ministro del Lavoro Elsa Fornero riuscirà a ripristinare la legge contro le “dimissioni in bianco” che il governo Prodi aveva promulgato e il governo Berlusconi aveva abrogato? Fornero ha incontrato una delegazione delle donne promotrici dell’appello ”188 donne per la legge 188” che sono tornate a chiedere il ripristino del provvedimento contro la pratica delle dimissioni in bianco, la legge 188 del 17 ottobre 2007 emanata dall’allora governo Prodi e “messa in pratica” per soli sei mesi.
Era una legge di un solo articolo che obbligava a dare le dimissioni volontarie su un modulo numerato evitando così la truffa nei confronti di giovani donne e giovani ragazzi. Le complicazioni che ci sono state nella breve vita del provvedimento hanno riguardato soprattutto il regolamento applicativo.
”Nell’incontro – afferma la delegazione di donne presenti alla riunione – abbiamo ribadito l’urgenza del ripristino di una procedura semplice e priva di costi per impedire che alle persone al momento dell’assunzione venga fatta firmare una lettera di finte dimissioni volontarie da utilizzare quando quelle persone incorrano in un infortunio, un incidente o non siano più gradite, oppure inizino una gravidanza. Le dimissioni in bianco – affermano – sono una pratica medievale, non degna di un paese civile, utilizzata non solo ma anche nei confronti delle giovani madri-native e migranti”.
La legge 188 era stata abrogata completamente dal governo Berlusconi (con Maurizio Sacconi ministro del Welfare) con la legge 133 del 6 agosto 2008. Abrogata insieme ad altri 13 fra leggi, articoli e commi, senza una riga di spiegazione.
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