Tagli: via in 40 mila tra ufficiali e sergenti per comprare gli F35

L'ammiraglio Di Paola, ministro della Difesa (foto LaPresse)

ROMA – La scure dei tagli si abbatte anche sui militari: il Governo manderà a casa, tra prepensionamenti e mobilità, 40 mila uomini, quasi un quarto dell’organico effettivo a disposizione del Ministero della Difesa. L’ammiraglio Giampaolo Di Paola annuncerà il giro di vite la settimana prossima. Giro di vite che servirà a razionalizzare la spesa e consentire gli investimenti della Difesa, in particolare per l’acquisto di un centinaio di cacciabombardieri, i contestatissimi F35 della Lockheed Martin.

Dei 182 mila militari al servizio non verranno toccate le truppe: moltissimi ufficiali e sottoufficiali dovranno invece dire addio ai sogni di carriera. L’esercito è stato spesso accusato di essere solo uno “stipendificio”: il 70% del budget è infatti impiegato per retribuire il personale. Troppo: l’austerity colpirà soprattutto tra i  22.900 fra generali e colonnelli, i 56.600 marescialli, i 14.900 sergenti. Gli 86 mila militari impegnati soprattutto nelle missioni all’estero non verranno toccati. Il ministero ha a disposizione 12 miliardi di euro: solo per gli F35 ne dovrà spendere 15 nell’arco di 15 anni. A fare le spese della razionalizzazione delle risorse sarà anche l’indotto: si calcolano circa 30 mila civili che lavorano per i militari.

Gestione cookie