Tensione nel governo veneto per la bocciatura, in commissione consiliare Cultura, di una proposta di legge statale per la tutela della lingua veneta: la Lega accusa l’affronto, il Pdl giudica invece prioritario destinare risorse al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.
A favore della proposta legislativa presentata da Mariangelo Foggiato (Unione Nordest) avevano votato anche Lega Nord e Udc, contrari Pd e Italia dei Valori, astenuto il Pdl. La proposta bocciata in commissione doveva modificare la normativa nazionale che tutela le minoranze linguistiche storiche in Italia.
Sulla differenza di valori in casa centrodestra si sono pronunciati oggi il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale, Piergiorgio Cortellazzo e l’assessore regionale leghista all’identità veneta, Daniele Stival, che ha parlato di ”tiro mancino” inaspettato da parte degli alleati di governo.
”L’astensione del gruppo Pdl – ha risposto Cortellazzo – è legata al fatto che il progetto di legge Foggiato prevedeva una spesa pluriennale per tre anni di 500mila euro: noi riteniamo che in questo periodo di vacche magre le risorse vadano prioritariamente destinate alle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, sul quale proprio oggi abbiamo presentato un provvedimento, primo firmatario il sottoscritto”.
”O il Veneto ha a 360 gradi l’interesse della sua politica, o dobbiamo parlarci chiaro non solo tra noi, ma soprattutto ai veneti”, ha attaccato Stival, per il quale il Pdl ”evidentemente predica bene e razzola male”.
”La volontà di far emergere tutta la storia e quello che è il Veneto – ha detto ancora l’assessore – non fa parte della tradizione dei partiti che a livello nazionale magari appoggiano altre situazione in giro per l’Italia, ma di certo non fanno l’interesse del Veneto e dei veneti, i quali hanno una grande tradizione e una grande storia che servono a costruire il futuro di questa terra e dei suoi cittadini”.
”Non ha importanza che il Veneto sia un dialetto o una lingua – afferma da parte sua Albert Gardin, storico indipendentista veneto e primo editore di diverse opere di Casanova in veneziano – è una lingua perché ha una propria letteratura, ma i veneziani l’han sempre chiamata dialetto”.
Per Gardin, ”la Regione Veneto non ha messo nessun impegno per valorizzarla” e non servono ”iniziative che impongano ideologicamente la lingua veneta, la quale necessita invece di essere difesa a livello di università, creando quadri e persone che conoscano letteratura e la lingua e le possano insegnare, senza improvvisazioni”.
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