ROMA – Walter Veltroni, Pierluigi Castagnetti, Gerardo D’Ambrosio… E’ la lista si “quelli che non si ricandidano”. La scossa è arrivata domenica sera dopo l’annuncio a “Che Tempo Che Fa” dello stesso Veltroni che ha detto di voler lasciare il Parlamento e quindi non ricandidarsi più. Una scossa appunto per il Pd, se non altro per le motivazioni, ovvero di “non poterne più di essere messo nel calderone dei vecchi che hanno fatto cattiva politica”. Un calderone che ovviamente non contiene solo Veltroni.
Castagnetti e D’Ambrosio lo hanno seguito. Il primo citato dallo stesso Veltroni, il quale ha spiegato che con la “rottamazione” persone come Castagnetti “non entrerebbero nel programma”. Il secondo si è invece detto “deluso da questa esperienza”.
E allora ecco che adestto tutti si girano verso Massimo D’Alema, tutti a chiedersi e a guardare cosa farà l’ex premier. Come spiega l’onorevole Fausto Recchia infatti, dopo la scelta di Veltroni “in molti oggi si sentiranno invecchiati”. Bersani spera in suo autonomo passo indietro. Il presidente del Copasir ha ammesso in più di un comizio che due mesi fa aveva pensato di dimettersi ma che poi di fronte “all’aggressione di Renzi” ha cambiato idea. E ora che altri giovani “rottamatori” invocano a seguire l’esempio di Veltroni, cosa farà D’Alema?
Ma non c’è solo D’Alema a essere spiazzato dalla mossa di Veltroni. C’è anche Rosy Bindi. È in Parlamento da una vita e Renzi glielo ricorda spesso. Lei dice “mi rimetto alle decisioni del partito”. Lo stesso dicasi per Anna Finocchiaro. Non ha problemi invece l’ex presidente del Senato Franco Marini che, qualche mese fa, in un’intervista alla Stampa disse che non si sarebbe ricandidato.
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