MILANO – Lombardia vitalizi, da Minetti al Trota, consiglieri chiedono indietro contributi. Della serie pochi, maledetti e subito: è scattata, tra i consiglieri regionali lombardi, la corsa a chiedere indietro i contributi versati per i generosi vitalizi cui hanno diritto quando andranno in pensione. E’ scattata l’ora X dopo che la Lega Nord ha rilanciato il progetto dell’Ncd di elevare l’età pensionabile da 60 a 66 anni (nulla di particolarmente vessatorio visto che grosso modo è la stessa età dei comuni mortali).
Il ragionamento, del tutto legittimo s’intende, è che non si sa mai e quindi meglio un capitale limitato ma sicuro oggi che una pensione da ricchi ma incerta domani. Così da qualche mese l’ufficio della Tesoreria della Regione ha visto moltiplicare le richieste, dalla Minetti al Trota. Per non farci gli affari nostri segnaliamo, i 41mila euro del fratello di Ignazio La Russa, Romano, i 55mila di Renzo Bossi, i 75mila di Domenico Zambetti (ex Pdl che fu accusato di favorire la ‘ndrangheta), i 75mila del dipietrista Gabriele Sola, i 79mila di Chiara Cremonesi di Sel, come quelli di Nicole Minetti, la metà di quelli di Massimo Ponzoni (Pdl) e Massimo Cipriano (centrosinistra).
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