ROMA – Il 18 aprile alle 10 del mattino inizia l’elezione del Presidente della Repubblica. Gli elettori del successore di Giorgio Napolitano sono 1007 tra senatori, deputati e delegati delle Regioni. Il prossimo presidente al Quirinale avrà bisogno di 672 voti per essere eletto al primo turno. Il Pd si spacca dopo la candidatura, gradita al Pdl, di Franco Marini. La proposta di Pier Luigi Bersani nata dall’accordo con Silvio Berlusconi non è piaciuta a renziani e Sel, mentre il Movimento 5 Stelle continua a proporre il suo candidato Stefano Rodotà. Se le speranze di un presidente al primo turno di votazioni sembrava vana, con l‘apertura della Lega Nord alla candidatura di Marini le prospettive dei tempi cambiano drasticamente.
COME SI VOTA – Le votazioni inizieranno alle 10 del mattino e la singola sessione durerà circa 4-5 ore. Se la prima votazione dovesse non raggiungere il quorum, la seconda votazione inizierà nel pomeriggio a partire dalle 15 o dalle 15,30.
Nei primi tre scrutini il quorum è fissato a 672 voti, mentre a partire dal quarto scrutinio per eleggere il nuovo capo dello Stato basteranno 504 voti.
I “grandi elettori” sono 1007 di cui 630 deputati, 319 senatori e 58 delegati delle Regioni, così suddivisi: 424 del Pd, 211 del Pdl, 162 del Movimento 5 Stelle, 67 di Scelta Civica, 45 di Sel, 39 della Lega, 11 Svp-Patt, 10 Gal, 9 Fdi, 6 Psi, 5 Centro Democratico, 4 Maie, 3 del gruppo Misto Senato, 3 senatori a vita (escludendo Monti sono Andreotti, Ciampi, Colombo), 2 dell’Udc, 2 dell’Union Valdotaine, 1 Api, 1 Patto Civico (Ambrosoli), 1 Pdci. I delegati saranno 3 per ogni Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che avrà un solo rappresentante.
PD SPACCATO SU MARINI – Dopo tanto parlare di possibili candidati Bersani ha deciso di candidare Marini, nome più che gradito al Pdl ed ex presidente del Senato del governo Berlusconi. La sua candidatura, che apre alla possibilità di un governo di larghe intese, ha spaccato però lo stesso Pd: Sel e i sostenitori di Matteo Renzi difficilmente lo voteranno.
RODOTA’ PER M5S – Le quirinarie del Movimento 5 stelle avevano portato ai nomi di Milena Gabanelli e Gino Strada come candidati al Colle, ma i due hanno rinunciato all’incarico. Il nome su cui punta Beppe Grillo è ora quello di Stefano Rodotà e il leader di M5s rimane scettico sull’elezione di Marini: “Secondo me faranno presidente Giuliano Amato”.