Uno è un dittatore di fatto, monopolizza la tv pubblica con un monologo settimanale fisso e coniuga populismo e autoritarsimo. L’altro dittatore non è, si risente con chiunque prova ad accusarlo, però gli piacerebbe tanto. Nella attesa dell’incoronazione, lui di tv ne possiede almeno tre e si lamenta continuamente di “non avere abbastanza potere”. Sono amici, almeno in apparenza, l’ex parà diventato padrone di fatto del suo paese e l’ex cabarettista padre della tv commerciale italiana e ora capo del governo del suo paese. Sono il presidente venezuelano Hugo Chavez e il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi.
E nella serata di giovedì 27 maggio, in occasione dell’arrivo del ministro degli Esteri Franco Frattini a Caracas, mentre il premier italiano da Parigi citava Benito Mussolini ribadendo che il potere non ce l’ha lui “ma i suoi gerarchi”, Chavez ha rivolto “un abbraccio” al suo “amico” Silvio Berlusconi.
Frattini, dal canto suo è arrivato in Venezuela portando al presidente una lettera del premier italiano e ha incassato le lodi di Chavez al nostro Paese per “la sua grande capacità di costruire” ma anche per le sue “tante cose buone”, come la sua attrice preferita: Claudia Cardinale.
Al termine del colloquio con Frattini, un Chavez entusiasta si è rivolto al ministro degli Esteri, al suo sottosegretario, Vincenzo Scotti e a quello alle infrastrutture, Roberto Castelli, chiamandoli per nome. Grande confidenza il presidente venezuelano ha anche mostrato verso il funzionario responsabile degli affari dell’America Latina al ministero degli Esteri, Giovanni Verderame, che lui ha chiamato “Don Giovanni”.
Poi, parlando della crisi che si può trasformare in un’opportunità, Chavez ha citato Karl Marx e ha ricordato la grandezza di Roma e del suo impero, su cui, sempre secondo Chavez, si ispirò Simon Bolivar “si ispirò quando giurò” da presidente della Bolivia, all’apice della sua carriera. A Bolivar Chavez ha sempre detto di ispirarsi, forse in cuor suo sperando di finire un po’ meglio.
Con una uscita di puro stile berlusconiano, Chavez ha anche assicurato i suoi ospiti di capire alla perfezione l’italiano: il suo primo amore infatti era una ragazza italiana. E con lei dell’Italia ha ricordato anche “gli ottimi barbieri, i sarti che fecero il suo primo vestito”. In altre parole, l’idea che Chavez ha degli italiani è quella di un popolo di sarti e barbieri. Siamo ben lontani dai navigatori, poeti ed eroi cui invece guardava il modello più recente di Berlusconi, il Duce.
Il rapporto di amicizia tra Italia e Venezuela è stato ribadito anche da Frattini, che ha consegnato a Chavez una lettera di Berlusconi “in segno della grande sintonia e del profondo rispetto che c’é tra i due paesi”. “Berlusconi le manda un abbraccio grande”, ha detto Frattini. Abbraccio immediatamente ricambiato da Chavez.